La rivolta di alcuni cittadini infastiditi dai rumori provenienti dalla movida festivaliera mette in difficoltà la Città. Il capo Dicastero sicurezza: «Capiamo le lamentele, ma...»
LOCARNO – Ci risiamo. In Ticino appena i decibel si alzano, la popolazione insorge. Stavolta le lamentele arrivano da Locarno. E sono legate, in particolare, alla Rotonda del Festival, che ha chiuso i battenti da pochi giorni. A farsi portavoce di un disagio diffuso è Alfredo Schlub, residente nei pressi del luogo dell'evento. «Per due settimane non abbiamo dormito. La musica era troppo alta e fino a tarda ora. E la gente schiamazzava. Così non va».
Con le finestre chiuse – Il malumore coinvolgerebbe diverse centinaia di cittadini. Tanto che qualcuno starebbe pensando a una raccolta di firme con lo scopo di ottenere un giro di vite da parte del Municipio. «È così – sostiene Schlub –. La gente ha il diritto di riposare. Non è normale che, col caldo che faceva, bisognava dormire con la finestra chiusa. Sentendo, comunque, il rumore. Io ho chiamato diverse volte la polizia».
Flessibilità – A Locarno le lamentele non si limitano al periodo del Festival del Film. Anche durante la rassegna musicale di Moon and Stars a Municipio e Polizia Comunale sono arrivate segnalazioni da cittadini inviperiti. Ogni tanto capita anche per eventi minori. «Da qualche anno – spiega Niccolò Salvioni, capo Dicastero sicurezza – cerchiamo di essere più flessibili con gli organizzatori di grandi e piccoli eventi. Ad esempio, alla Rotonda del Festival si poteva fare musica fino alla una in settimana e fino alle due al weekend. Si trattava di un evento eccezionale e ci sembrava giusto concedere una deroga, vista la vocazione turistica di Locarno».
Schiamazzi – Salvioni dimostra, comunque, comprensione per chi si lamenta. Ma invoca anche un po' di tolleranza. «Io capisco questi cittadini. Non sono meravigliato di fronte alle loro proteste. Anche perché in alcuni casi forse sono stati sorpassati i limiti. Parlo probabilmente di schiamazzi notturni da parte degli avventori del Festival. Per quanto riguarda la musica, invece, non mi sembra che ci siano stati particolari problemi. Va detto che la polizia fa un ottimo lavoro. Gli agenti sono sempre molto presenti e pronti a intervenire».
Una posizione scomoda – Alla ricerca di un equilibrio utopico. Quasi impossibile. Da una parte c’è che si trova a dovere concedere concessioni e autorizzazioni. Dall'altra chi vuole riposare e non ne vuole sapere di convivere col rumore. Di recente aveva suscitato stupore la chiusura di un evento musicale in riva al lago di Locarno alle ore 23. In una zona in cui non ci sono praticamente vicini. «Ma noi – commenta Salvioni – dobbiamo sempre tenere conto di tutti i fattori possibili. Per quanto riguarda le manifestazioni sul Verbano, ad esempio, dobbiamo pensare che il rumore lo percepiscono quelli che vivono dall'altra parte del lago, nel Gambarogno. Oppure quelli che abitano in collina. Siamo sempre costretti a mediare, su ogni evento. Anche la nostra posizione non è sempre facile».