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CANTONE / ARGOVIACartellino rosso per Patrick Rossini, espulso da una piscina

17.08.18 - 13:59
Dopo una disputa con una bagnina, con tanto di intervento della polizia, l'attaccante ticinese dell'Aarau è stato allontanato dal centro balneare di Suhr. La moglie: «Abbiamo subito un'ingiustizia»
swimming pool-suhr.ch/Keystone
Cartellino rosso per Patrick Rossini, espulso da una piscina
Dopo una disputa con una bagnina, con tanto di intervento della polizia, l'attaccante ticinese dell'Aarau è stato allontanato dal centro balneare di Suhr. La moglie: «Abbiamo subito un'ingiustizia»

SUHR - Un acceso battibecco avvenuto nella piscina di Suhr (AG), ieri pomeriggio, ha visto protagonista l'attaccante ticinese in forza all'Aarau (Challenge League) Patrick Rossini. La disputa si è conclusa con l'espulsione dalla piscina e una diffida per la famiglia del 30enne.

Intervistata dall'Aargauer Zeitung, la moglie Eleonora parla però di ingiustizia nei confronti della sua famiglia: «Mio figlio e mio marito non hanno fatto nulla: non hanno picchiato nessuno, non hanno offeso nessuno».

«Nostro figlio sa nuotare» - Secondo il racconto della donna, Patrick Rossini - attualmente fermo ai box dopo la rottura del legamento crociato - voleva rinfrescarsi con suo figlio Leonardo nella grande piscina. «Nostro figlio ha cinque anni e sa nuotare bene», dice. Si erano già tuffati altre volte nella vasca più grande. Questa volta, tuttavia, è stato loro impedito di farlo.

Prima che entrassero in acqua, la bagnina è infatti intervenuta impedendo «con un tono aggressivo» ai due di nuotare. «Patrick voleva discutere della situazione con toni pacati, ma la bagnina non l'ha nemmeno lasciato parlare». Rossini pensava che fosse uno scherzo: «Se un bambino è in grado di nuotare e per giunta si trova assieme al padre, dovrebbe potere accedere ad ogni piscina».

Intervento della polizia - L'intera situazione sarebbe in seguito degenerata, tanto che la bagnina ha ritenuto opportuno chiamare la polizia. Ma i due agenti arrivati sul posto non hanno fatto nulla. «Ai loro occhi non era successo niente di rilevante. I poliziotti hanno detto che era una decisione che riguardava i responsabili della piscina, e che loro non potevano fare nulla».

Il battibecco si è dunque concluso con l'espulsione dal centro balneare e il divieto di farvi ritorno. «In futuro andremo alle piscine di Aarau. Sono altrettanto belle, anche se in quelle di Suhr ci trovavamo bene», ha concluso Eleonora Rossini.

L'ufficio stampa della polizia cantonale argoviese ha confermato l'operazione di polizia all'Aargauer Zeitung. La bagnina coinvolta è stata raggiunta telefonicamente, ma non ha voluto commentare l'accaduto.

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