La siccità ha messo a dura prova tutto il Paese e i grandi distributori hanno deciso di non vendere fuochi. Una festa sottotono che rende però felice qualcuno: i nostri amici a quattro zampe
BELLINZONA - Una Festa nazionale senza il botto. Gli appassionati di spettacoli pirotecnici dovranno trovare un diversivo per il Natale della patria. Dopo Coop anche Migros, Aldi e Lidl hanno annunciato nei giorni scorsi che rinunceranno alla vendita di fuochi d'artificio in Ticino, oltreché nei Grigioni e in Vallese. Colpa della siccità, che in molte località ha portato le autorità ad emanare il divieto fuochi all'aperto.
La pioggia non basta - Vieta qui, vieta là, sarà probabilmente il primo agosto meno focoso degli ultimi vent'anni. L'anno scorso il rischio era stato sventato all'ultimo, grazie alle forti piogge di fine luglio. Quelle scese invece durante questo weekend in Ticino, e previste di nuovo per mercoledì, stando a Meteo Svizzera non dovrebbero bastare a revocare (come avvenne allora) le misure di sicurezza già annunciate. Risultato: per la prima volta dal 2006 la Festa nazionale si svolgerà senza botti, o quasi.
Fuochi non per tutti - Se i privati rischiano di non potersi divertire a casa loro (anche se alcuni municipi hanno concesso una deroga), tutta l'attenzione è quindi rivolta ai “botti” pubblici tradizionalmente organizzati dai comuni. Come a Lugano, dove il Municipio ha stanziato una spesa di 138mila franchi. Fuochi meno dispendiosi sono previsti ad Ascona e Bellinzona, mentre Locarno (visto l'avvio del Festival del Film in concomitanza con la festa nazionale), Mendrisio e Chiasso non accenderanno una sola miccia. Il clima dà l'occasione a tutti per risparmiare un po'.
Sollievo per i cani - Se a molti un Primo d'Agosto al buio non fa piacere, a qualcun'altro di sicuro sì. A chi? Ma ai nostri amici a quattro zampe, per i quali i festeggiamenti sono un vero e proprio inferno roboante. Per questo, gioiscono le associazioni animaliste di oltre Gottardo: «Per loro è un calvario», conferma a 20 Minuten Helen Sandmeier della Protezione animali svizzera, «hanno un udito molto più sensibile del nostro! E, al di là del rischio di incendi, c'è anche chi sostiene che facciano male agli esseri umani: «Non solo gli scoppi ma anche i fumi e le polveri sottili: si parla di 300 tonnellate ogni anno», spiega lo scienziato Reto Meier.