L'organizzazione Mountain Wilderness è però preoccupata per il proliferare di slittovie e tirolesi sulle nostre montagne
LUGANO - La montagna non offre solo indimenticabili panorami, ma sempre più spesso è anche un luogo di divertimento. Basti pensare a parchi avventura e altre attrazioni che stanno spuntando in svariati comprensori di tutta la Svizzera, come pure nel nostro cantone. Dal Tamaro Park a progetti più recenti a Bosco Gurin, dove sta prendendo forma una slittovia ed è prevista una tirolese lunga 1,7 chilometri. E nel frattempo prosegue il successo del ponte tibetano Carasc, che un giorno potrebbe però sentire la concorrenza di una struttura analoga in Valcolla (ora ancora sulla carta, ma si parla del ponte più lungo d'Europa).
Questa proliferazione di parchi divertimento ad alta quota preoccupa tuttavia l’organizzazione Mountain Wilderness, che a livello nazionale ne ha contati quasi duecento. E la maggior parte delle strutture è sorta nell’ultimo ventennio, come riferisce la SonntagsZeitung: se tra il 1980 e il 2000 sono state realizzate una cinquantina di attrazioni, nel periodo successivo ne sono spuntate ben 130. Si tratta soprattutto di parchi avventura e ponti tibetani. «Abbiamo la sensazione che le destinazioni si vogliano superare a vicenda» afferma la responsabile Maren Kern dalle colonne del domenicale.
Le nostre montagne piacciono ai turisti, lo si evince da un sondaggio condotto da Svizzera Turismo. Ma ognuno ha un altro modo di viverla, sottolinea sul domenicale Markus Berger dell’organizzazione turistica nazionale. Se noi svizzeri preferiamo le escursioni nella natura, i turisti provenienti da oltreoceano cercano piuttosto l’avventura: «Hanno bisogno di determinate infrastrutture». E qua entrano quindi in gioco slittovie e tirolesi.