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Quattro mesi dopo il caso della giovane “trattenuta” nella casa del suo ragazzo non è ancora chiaro cosa sia realmente accaduto
GOLINO - Non è una matassa facile da dipanare quella del cosiddetto “sequestro” di Golino. Lo scorso aprile la polizia intervenne in forze per liberare una ragazza di 26 anni trattenuta, o forse no, nella casa della famiglia del suo ragazzo. Se si sia trattato della libera scelta di due giovani innamorati oppure se la volontà della giovane sia stata forzata, ancora non è chiaro.
Dopo il fermo per accertamenti delle tre persone che stavano con la 26enne (tra cui il presunto compagno, suo fratello e la madre) un’inchiesta è stata avviata dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier. A tutt’oggi il Ministero Pubblico fa sapere che l’istruttoria sta andando avanti e che non si rilasciano dichiarazioni.
Non commentano i genitori della ragazza, limitandosi a dire che la figlia ormai vive fuori casa. E la giovane? Ha contattato Tio per ridimensionare l’accaduto, ricordando i suoi incontri con il suo ragazzo al ponte di Golino. Che però non è Verona per ricamarci un romanzo. Meglio allora attendere le conclusioni della magistratura.
