Il Municipio del comune locarnese ha deciso di "mettere i puntini sulle i" riguardo ai 4.5 milioni approvati dal Consiglio comunale: «Il progetto e la sua ubicazione non sono in discussione»
GAMBAROGNO - Non c'è pace per il porto comunale di Gambarogno. Il progetto di costruzione, per cui il Municipio ha richiesto un credito suppletorio di 4.5 milioni di franchi, rischia infatti di essere nuovamente bloccato dai ricorsi. Una raccolta firme - sostenuta pure dal movimento "PER GAMBAROGNO" che ha fatto andare su tutte le furie l'Esecutivo del comune locarnese. «Così si vuole osteggiare e affossare un progetto deciso democraticamente da parte del Consiglio comunale».
Il Municipio cittadino accusa i promotori di diffondere «false informazioni» e ha quindi deciso di mettere alcuni "puntini sulle i". «Il credito - specifica l'Esecutivo - non concerne più il progetto del Porto come tale, neppure la sua ubicazione, ma solo la parte di credito mancante per riprendere e completare i lavori facendo capo a ditte locali. Siamo autorizzati a realizzare il progetto che, contrariamente a quanto tentano di far credere i promotori del referendum, non è più in discussione».
Il Municipio, poi, ribadisce nuovamente che lungo la litoranea non esiste alcun altro posto per costruire un Porto di queste dimensioni. «Questa insenatura è ben riparata dai venti e dalle correnti laterali. È inoltre l’unico posto che presenta sufficienti spazi per garantire i posteggi e i servizi a terra necessari. La perizia geologica ha confermato l’idoneità del luogo. Il progetto è maturo e tutti i dettagli tecnici sono stati verificati da esperti. I ritardi sono da imputare alle procedure di ricorso sugli appalti».
L'Esecutivo conclude con un monito. «Se il referendum dovesse avere successo, il Porto sarà comunque costruito. Si cercheranno soluzioni per contenere i costi facendo capo a ditte estere, a discapito delle ditte ticinesi».