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BELLINZONA«Ora non stiamo più zitti, ecco chi ci ha ridotti così»

17.07.18 - 08:30
Singolare protesta al negozio OVS della capitale. Il CEO del marchio, protagonista di un colossale licenziamento di massa, viene messo” in piazza”. La gerente: «Clima surreale»
Foto Tio/20Minuti
«Ora non stiamo più zitti, ecco chi ci ha ridotti così»
Singolare protesta al negozio OVS della capitale. Il CEO del marchio, protagonista di un colossale licenziamento di massa, viene messo” in piazza”. La gerente: «Clima surreale»

BELLINZONA – “Questo signore si chiama Stefano Beraldo. Guadagna più di 2.800.000 euro (all’anno, ndr), ma specula sul personale”. È la scritta che appare all’entrata della filiale OVS, in Piazza del Sole, a Bellinzona. Con tanto di foto del CEO del marchio italiano, protagonista di uno dei più grandi licenziamenti di massa della storia svizzera. Anche nella capitale ticinese, il brand che, appena un anno fa, aveva preso il posto di Charles Vögele, è al capolinea. «Ma noi abbiamo deciso di non tacere – dice Carla Cropano, gerente del negozio –. Io e i miei collaboratori stiamo vivendo una situazione triste. Ci sentiamo abbandonati».  

Operazione colossale – È l’estate del 2017 quando OVS (acronimo di Organizzazione Vendite Speciali) ritira le 140 filiali di Vögele sparse per la Confederazione. Comprese le 7 ticinesi. Un’operazione colossale, condita da un profondo restyling d’immagine. «Lo scorso anno a quest’ora stava avvenendo la metamorfosi – ricorda Cropano –. In agosto, anche nella nostra sede, ci furono importanti lavori di ristrutturazione. Con spese folli. A neanche 12 mesi di distanza, ci ritroviamo a piedi».

Ci si guarda intorno – In Ticino hanno già chiuso le filiali di Biasca, Tenero e Sant’Antonino. Restano aperte, per ora, le sedi di Locarno, Lugano, Balerna e Bellinzona. «A noi hanno detto che presto si verificherà il fallimento ufficiale – riprende la gerente bellinzonese –. Stiamo liquidando la merce. È una situazione confusa. Riceviamo le informazioni col contagocce. E spesso le veniamo a sapere dai media. Pare che la parte italiana della ditta abbia già abbandonato la Svizzera. Ormai ci stiamo guardando intorno, siamo rassegnati e siamo alla ricerca di un nuovo impiego».  

La fatidica lettera – Sono circa 1180 i dipendenti che tra fine maggio e inizio giugno hanno ricevuto una lettera in cui si ventilava la possibilità di un licenziamento collettivo da parte di Sempione Fashion, la società che sta dietro OVS Svizzera. Un testo in cui si faceva riferimento a una procedura di consultazione a causa di una moratoria e della minaccia di bancarotta.

Taglie troppo piccole – «Noi siamo cascati dal pero – riprende Cropano –. In Ticino le cose tutto sommato andavano discretamente. Anche se subito abbiamo notato un problema. I vestiti di OVS avevano taglie troppo piccole e aderenti. Io venivo da 14 anni di lavoro presso Vögele. Sapevo benissimo che i clienti svizzeri hanno una corporatura robusta e amano le taglie più grandi, rispetto agli italiani. Abbiamo subito fatto presente questa incongruenza alla direzione. Invano».

Fuori contesto – Il problema, stando alla gerente bellinzonese, riguardava soprattutto le filiali della Svizzera tedesca e della Romandia. «Il ticinese, tutto sommato, ha un modo di vestirsi più simile a quello dell’italiano. Anche se, comunque, qualche differenza c’è. Oltre Gottardo, proprio per questa ragione, alcuni negozi andavano male. Non ci si è mai adattati alla realtà locale. Noi, dal Ticino, ogni tanto sentivamo che qualche sede era in difficoltà. Non pensavamo fino a questo punto».

Investimenti scriteriati – La gerente bellinzonese evidenzia come più di una volta la direzione abbia chiesto al personale quali fossero i punti da migliorare nei vari negozi. «Ma alla fine non hanno mai preso in considerazione il nostro parere – riprende –. Anzi, i vertici di OVS hanno continuato a fare investimenti scriteriati. Anche nelle filiali più discoste e nelle quali non c’era la certezza di fare buoni affari. Per loro era importante l’immagine. Fin troppo. Anche qui a Bellinzona, secondo noi, si è davvero speso troppo per il restyling del negozio. È normale che a un certo punto manchino le finanze».  

Clima surreale – Tra gli otto dipendenti della filiale bellinzonese regna un clima surreale. Ma anche di grande solidarietà. «I clienti ci manifestano vicinanza. Stiamo svendendo anche il mobilio, pur di arrivare ad avere lo stipendio del mese di luglio. Il cartello all’entrata lo abbiamo messo per fare sentire la nostra voce. È giusto che la gente sappia chi ci ha ridotti così. In altre sedi ci sono stati altri tipi di protesta. Sempre nei limiti della civiltà. Sono settimane di immensa amarezza».  

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
....e che ci mette sempre la "faccia" per dare una mano ai dipendenti lasciati a casa sono i sindacati! E gli altri tutti gli altri attori? Politici e i loro dipartimenti, la camera di commercio e via via tutta la piramide anti-sociale. Vergogna e vergogna! I manager e i vertici della oviesse sono da denunciare e il signorino del calzino dovrebbe pagare per tutti! Povero cantone ticino si lascia abbindolare perché non c'é uno straccio di legge che blocca queste pratiche studiate a tavolino prima ancora di acquisire o acquistare. Vergogna!

1303 5 anni fa su tio
Pora Svizzera, come ti hanno conciata.

Nicklugano 5 anni fa su tio
Avete notato come ride sulla foto… chissà cosa starà pensando ?

volabas 5 anni fa su tio
se puo' servire, ricordatevi quando andrete a votare, io ho perso la pazienza e non ci andro' mai piu', pur riconoscendo che votare sia un obbligo civico per ogni cittadino. ma almeno rispettassero le decisioni del popolo

volabas 5 anni fa su tio
certo che topo gigio beraldo li ha infinocchiati bene le nostre autorita' compenti (mia tant) al controllo di tutti i documenti e varie garanzie che necessitano per avviare un progetto cosi.io per richiedere un prestito (coperto gia' in partenza), ho dovuto presentare un infinita' di documentazione , come ritengo sia giusto peraltro, ma quando vedo certe cose mi bolle il sangue

siska 5 anni fa su tio
Il ticino é una terra bruciata, bruciata in tutti i sensi altrimenti non accadrebbero fatti così gravi, questo é arrivato e in un paio d'anni ha già chiuso e lasciato a casa 1500 persone in tutta la svizzera se qui da noi c'è qualcosa che non va....é da leggere ogni giorno. Ma c'é sempre qualcuno che mangia sul piatto dell'imprenditore e questi che hanno mangiato non muoveranno mai un dito a favore del lavoratore licenziato é questo il dramma di questo imbuto infelice.

bobà 5 anni fa su tio
Quando una ditta fallisce, non è mai colpa dell'operaio, ma dei managers. L'operaio si limita a fare ciò che gli viene imposto, e se l'operaio tenta di spiegare al manager dove e come si può migliorare, i managers ottusi non ascoltano.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a bobà
Mah, la ditta è fatta anche di operai, se questi non sono istruiti, non sono motivati e non fanno propriamente il loro dovere, la ditta ne risente, eccome se ne risente e potrebbe anche fallire grazie a questo tipo di maestranze. Vero anche che l'esempio vien dall'alto, io per esempio non arrivò a guadagnare con le mie attività 3 milioni di euro ma una parte dei guadagni la ritorno sotto forma di premi a seconda della resa, con buona soddisfazione di tutti e da oramai alcuni decenni e sopratutto con paghe che vanno di molto sopra la media.

Lore62 5 anni fa su tio
Fondate una cooperativa, ritirate i negozi in fallimento e gestitele da voi! Questi personaggi dai guadagni spropositati che speculano sul personale e poi sui fallimenti sono PARASSITI giganteschi per ogni economia...

MAGRAU 5 anni fa su tio
Da tempo dico che il Ticino é un imbuto di infelicità in tutti i sensi. Più ti allontani da Airolo e più arrivi sul fondo dell'imbuto. Più ti avvicini a Chiasso e più sei nell'imbuto. Soffrendo mille pene. Che dalla repubblica delle banane arrivano questi imprenditori é dagli anni 1990 che succede ma i nostri politici sia essi con cadreghino riscaldato a Bellinzona sia essi più a nord in quel di Berna non sanno che pesci pigliare perché non sono proffessionisti della politica. Sono avocati, notai, laureati in scenze della comunicazione, diplomati in ingegneria rurale, laurearsi in diritto, maestri di scuola elementare, posessori di licenza in diritto ecc.... NULLA a che fare con politici d'oltre confine nati, cresciuti, allevati a biberon e politica. Inseriti nelle migliori scuole di partito per decenni e assidui frequentatori di blasonate università da dove escono esclusivamente rampolli di potenti SIGNORI. Tanto rispetto per i loro percorsi di studio in Svizzera ma la politica Ticinese NULLA PUÒ con politici dal calibro ingombrante non equiparabile ai nostri, seppur bravi, nostrani. Quindi di questi casi ve ne saranno a iosa. Imprenditori i quali hanno raggiunto da tempo le libertà finaziarie ed economiche e hanno a disposizione tutti gli strumenti per rivoltare come un calzino tutte le nostre leggi e leggine INNUTILI. Non dimentichiamo poi la politica a Berna, dove credono di sapere tutto ma sopra tutto di saper trattare con la vicina repubbica, anche se da 20 e più anni senza evidenti successi ma solo piccole conquiste VOLUTAMENTE LASCITE dagli "avversari" per convincerci di essere bravi, non andremo da nessuna parte. PROFEZIA: 14 mesi e vedremo partire per sempre un altro colosso. Il quale lascerà uno stabile IMMENSO sul piano. Una birra per chi indovina. Certe cose già si sanno ma meglio una foto allora per convincere il popolino a votare certi partiti e certi personaggi che vedere lontano e porre rimedio prima di avere i licenziamenti di massa. Oggi é la OVS domani la valle perrduta della moda Ticinese, utopia e speculazione bella e buona. L'importante é che pochissimi ELETTI riempiano le tasche direttamente o indirettamente di amici e clienti poi che il popolo , LA BASE, resta con un pugno di mosche non é un loro problema. Ci sono i paracaduti sociali che pagate tutti voi TICINESI e non RESIDENTI. Scappate dal Ticino quando lo capite e ci provate ogni mattina ringrazierete statene pur certi.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a MAGRAU
Esatto Magrau l'hai spiegata ben dettagliata. Che il cantone ticino sia governato da politici in erba (anche a Berna poi a Berna se ne fottono del ticino) ma oltre ai politici in erba ci sono tutte quelle categorie che vengono innaffiate dal momento che un tal dei tali vuole "metter su azienda" non casa, bene il tal dei tali deve pagare una cifra a parecchi zeri, fa vedere ancor prima di aprire, il progetto di riqualifica di una data azienda o catena di negozi...questo continua comunque a pagare quindi tutti i boccaloni, sia che credano quindi boccaloni! o che non credano quindi scaltri! lascaino entrare anche il pinco pallino di turno magari con qualche esperienza imprenditoriale all'estero con tanto di quadretto dimostrativo e il gioco é fatto! Tutti a dargli il benvenuto ma nella maggioranza dei casi assumono frontalieri perché costano meno perché sono più elastici e non chiedono lumi a riguardo il salario, e questo accade ( accade ormai da più di 20 anni) perché c'é tutta una schiera di persone che incassa dal nuovo arrivato. Mi dispiace che accada questo é anti-sociale ma i veri responsabili siedono dove tutti sanno dove sono seduti. Il ticino ormai é una terra venduta senza più rigore e serietà.

siska 5 anni fa su tio
Questo personaggio ancor prima di aprire le sue filiali svizzere sapeva già che le avrebbe chiuse....non riesco a comprendere la politica locale. Ticino terra bruciata già da 40 anni, cambiano i tempi, cambiano le modalità ma in sostanza si tratta sempre di personaggi dubbi.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ciao "collega", non so quanti milioni questo personaggio o chi per esso abbia sborsato per ritirare tutti i negozi Charles Vögele e cambiargli il nome. Poi con una politica di vendita che dalle nostre parti "non attacca" non modifica nulla e non prende in considerazione i suggerimenti di chi forse ne sa più di lui !!!!!! O ha soldi da buttare nel water o è un'autolesionista che gode a far diventare come lui 1500 persone finite sulla strada grazie alle sue grandi capacità imprenditoriali. Qui qualcosa non quadra; forse facendogli una visitina a casa sua si potrebbero ottenere maggiori informazioni, sempre che qualcuno non lo ................. ;-)) Ciao, buona giornata e.... !

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao "collega" Tato, hai ragione penso piuttosto che c'é qualcosa che non quadra, comunque non sta in piedi, scusa il gioco di parole, sto signorino delle palanche ha messo in piedi un giro di affari e guarda a caso l'affare é già "morto e sepolto" uhmmmmmm la procura dovrebbe indagare e chiedere collaborazione con gli inquirenti italiani....forse già il nome del tizio é già da qualche parte.....perché lasciare a casa 1500 persone questo é da denunciare e fare in modo che non la faccia franca. Li detesto i tipi come questo qui sono scaltri e senza scrupoli. Ciaoooo buona giornata anche a te e un abbraccio:))

Mag 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Le domande che mi pongo sono queste: quanti soldi ha fatto arrivare lecitamente in Svizzera OVS (potendo quindi inserire questi soldi come costi d'investimento nei bilanci da dove sono partiti) per poter fare l'operazione l'anno scorso? Quanti di questi soldi sono poi stati spesi da OVS per l'apertura e la gestione dei negozi? Quanti di questi soldi invece sono usciti (lecitamente intendo) da OVS Svizzera verso gli investitori, azionisti, dirigenti, ecc.? Potrebbe questa essere stata (solo) un operazione lecita di migrazione di grossi capitali accumulati in un altro paese ma fastidiosi da lasciare in quel paese? Ai posteri l'ardua sentenza.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Mag
Mi hai letto nel pensiero ;-)) Una cosa che non capisco è che non tutti i negozi acquisiti dal "socio" hanno uno stabile di loro proprietà. Per quelli che deve o doveva pagare l'affitto non è stato certo un buon affare. A meno che il numero di quelli insediati in stabili propri superasse gli altri e quindi il rendimento sarebbe superiore alla eventuale perdita. Non credo che sia così sprovveduto da investire milioni in qualche cosa che poi per lui è un debito. Qui puzza e parecchio e come dici tu ai posteri..........

Nicklugano 5 anni fa su tio
Li abbiamo voluti noi, ora ce li teniamo… finché non scappano lasciandoci i buchi, tanto per cambiare !! Se l'Italia è da decenni sull'orlo del fallimento, possiamo forse pensare che una volta qui cambino sistema ? Tanto tuonò che piovve...

roma 5 anni fa su tio
Benvenuta impresa.

francox 5 anni fa su tio
La cosa peggiore è che domani ci diranno che queste ditte sono una ricchezza per i ticinesi. E che la nostra polizia non si azzardi a fare un controllo serale...

tip75 5 anni fa su tio
le nostre autorità?? HAHHAHAHAHAHHAHAHAH ridicole

skorpio 5 anni fa su tio
La cosa che mi fa sorridere è che ci si meraviglia ancora quando una ditta straniera apre un negozio in Svizzera e poi viene chiuso.....la parola lavanderia non vi dice niente...e il nosteo governo dorme...anzi no, da ancora facilitazioni fiscali a queste ditte...e bravi anche chi ha votato si.... bravi...

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a skorpio
A me fa anche sorridere pensare che il nostro Governo non sappia mai nulla e che semplicemente dorma...
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