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LOCARNOAl Festival arriva un film che dura quasi 14 ore

12.07.18 - 18:02
Per il direttore artistico Carlo Chatrian «è una sfida alla programmazione che sicuramente il pubblico accoglierà». Un film «godibilissimo» che non deve spaventare per la sua lunghezza
Al Festival arriva un film che dura quasi 14 ore
Per il direttore artistico Carlo Chatrian «è una sfida alla programmazione che sicuramente il pubblico accoglierà». Un film «godibilissimo» che non deve spaventare per la sua lunghezza

LOCARNO - 812 minuti. È questa la durata del film più lungo mai proiettato al Festival di Locarno. “La Flor”, del regista argentino Mariano Llinàs, è in concorso alla 71esima edizione in programma dal 1. agosto. Un film di 13 ore e 32 minuti che il direttore artistico Carlo Chatrian definisce «godibilissimo»: «È molto lungo, ma è composto da tante storie e quindi da un punto di vista della fruizione non presenta difficoltà, anzi viene la voglia di proseguire nella visione».

«La risposta alle serie tv» - Ma perché proporre un film così lungo? «Io l’ho definito, un po’ grossolanamente, “la risposta del cinema alle serie tv” - ci spiega Chatrian -. Perché è un film diviso in episodi, dove però uno non rimanda all’altro, ma le storie rimangono sospese. Ogni episodio è una storia diversa, un genere diverso. Quindi è un omaggio anche ai vari generi della storia del cinema». L’elemento conduttore della pellicola? Quattro attrici, «le muse ispiratrici del film».

Come fruire "La Flor" è lo stesso regista a suggerirlo. Spiega infatti Chatrian che «Llinàs all’inizio entra in scena e fornisce uno schema del film, lo racconta. Interviene di tanto in tanto. Inoltre, al quarto episodio - che è una sorta di omaggio al cinema d’autore, un film nel film - chi ha lavorato alla produzione della pellicola svela al pubblico: “È da tanto tempo che stiamo girando questo film”».

La programmazione - Con una durata di 812 minuti, “La Flor” è una sfida anche per la programmazione del Festival di Locarno. Il film verrà infatti mostrato secondo due modalità diverse. «La prima è quella per la quale il regista ha pensato il film stesso: diviso in tre parti, che sono i tre atti del film (e non corrispondono agli episodi). Verrà mostrato mercoledì 8, giovedì 9 e venerdì 10 agosto». La seconda modalità di fruizione, concordata con il regista, è divisa in sette parti: «Una sorta di accompagnamento a tutto il Festival, ogni mattina a partire da sabato fino al venerdì successivo». Il film di Llinàs si potrà vedere facilmente al Festival: «O si inizia la giornata con “La Flor” o lo si vede in tre giornate».

Una sfida - Un film lungo, da fruire in giorni diversi all’interno di un Festival che propone tante altre pellicole. Secondo il direttore artistico, tuttavia non si corre il rischio “di perdere il filo”, perché «il film ha una qualità di racconto molto forte. La storia rimane in sospeso ed è questa la sfida della pellicola». Per Chatrian, in fondo, è «una modalità con la quale siamo cresciuti, come con “Twin Peaks” che ci regalava un episodio a settimana. Qui si attenderà solo un giorno».

812 minuti, sei storie, quattro attrici principali e quasi un decennio di lavoro. Un film argentino che per la giuria e il pubblico del Festival rappresenta «una sfida nuova» che Carlo Chatrian - al suo ultimo anno alla testa della kermesse locarnese prima di diventare direttore della Berlinale - è «sicuro che il pubblico accoglierà».

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COMMENTI
 

Tato50 5 anni fa su tio
È compresa anche la cena e il sacco a pelo ?

flowerking 5 anni fa su tio
Un film della durata di 14 ore? Nemmeno sotto tortura lo guarderei! Preferisco vedermi 100 volte di fila "Blade Runner" (1982).

siska 5 anni fa su tio
Risposta a flowerking
...anch'io 100 volte Blade Runner, film che il regista ha saputo anticipare i tempi nel modo più sottile e crudele.

Bleniese 5 anni fa su tio
E pensare che c'era chi trovava angosciante "Via col vento"

Arciere 5 anni fa su tio
E allora, se è da vedere in 3 volte o in 7 (le modalità proposte) alla fin fine è come una serie. Ma 14 ore per un film... Cosa vuoi mai raccontare in 14 ore che non si possa raccontare in 2? È come i libri, i mattoni sono sempre i peggiori e più noiosi. Poi è un pregiudizio mio, lo concedo, ma quattro ragazze che sembrano casalinghe con una pistola in mano... Pffff! Chiedi a un poliziotto se quando ci sono pistole di mezzo si mettono uno accanto all'altro, ben raggruppati, e se ne stanno in piedi tranquillamente... Pistole, ancora e sempre pistole... Ma neanche a pagarmi 30 franchi all'ora andrei a vederlo!

pontsort 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Che non hai voglia di vederlo ci sta, nemmeno io ce l'ho. Che non sia il tuo genere pure. Ma come puoi fare un giudizio su un estratto di una scena di mezzo secondo di cui non sai il contesto e nemmeno la storia in generale lo sai solo tu.

Arciere 5 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Per questo ho specificato che si tratta di un pregiudizio, con il rischio che ciò comporta. Ma con tanti anni di passione per il cinema alle spalle ho imparato a decodificare un'immagine, a "sentirla". Un capolavoro come "C'era una volta in America" che dura 3 ore e 40 minuti (se non erro), sei contento quando vedi la parole "Fine". Mi chiedevo anche cosa si può mai raccontare in 14 ore, così come mi chiedo che bisogno c'è di scrivere libri di 700 pagine. Mai uno mi è piaciuto. Poi un decennio di lavoro per un film... Sono del parere che si è obbligati ad avere dei pregiudizi per certe cose. Dal momento che neanche in diecimila anni riusciresti a leggere tutto quanto è stato scritto, e in cento anni non riusciresti a guardare tutti i film che sono stati girati, sei obbligato a fare delle scelte basate su criteri personali quale il feeling, il fiuto. Quel che appunto chiamo pregiudizio. La critica del pubblico mi darà ragione o torto.

pontsort 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Il pregiudizio é sul film, e quello lo capisco. Anche se ho già visto film di piu di 3 ore che non mi hanno stufato (non é il caso di 'c'era una volta in america'). Quello che ho criticato del tuo commento é la conclusione affrettata fatta su una scena di mezzo secondo. Poi puo anche non piacerti il film, ma che ne sai che quella scena sia cosi illogica una volta visto il contesto?
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