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LOCARNOSciopero sul lago Maggiore: «Storia di dumping gravissima visti i sussidi cantonali»

03.07.18 - 11:56
Maestranze e sindacati invitano turisti e residenti a partecipare alla giornata di protesta «in difesa della dignità del lavoro e delle condizioni salariali»
tipress
Sciopero sul lago Maggiore: «Storia di dumping gravissima visti i sussidi cantonali»
Maestranze e sindacati invitano turisti e residenti a partecipare alla giornata di protesta «in difesa della dignità del lavoro e delle condizioni salariali»

LOCARNO - Oggi sul bacino svizzero del lago Maggiore circoleranno unicamente le prime corse di linea del mattino e le ultime serali, garantendo in questo modo il collegamento per i pendolari del Gambarogno. Durante il resto della giornata i battelli non circoleranno. Lo hanno deciso i dipendenti ex NLM.

Dopo aver valutato in assemblea i risultati delle trattative in corso per il loro Contratto collettivo di lavoro (CCL), hanno constatato che i loro salari dovranno subire forti adeguamenti al ribasso a decorrere dal 01.01.2019. «Detto in altre parole - sottolineano i sindacati SEV, Unia e OSCT -, una storia di dumping, se possibile ancora più grave dal momento che l’azienda beneficia di importanti sussidi cantonali».

Che i salari sarebbero stati lo scoglio più arduo da superare nell’ambito delle trattative per il CCL, i dipendenti ex NLM lo sapevano. Per questo si dicono ancora pronti a negoziare anche questa sensibile componente.

Per quattro tornate di trattativa, i sindacati SEV, UNIA, OCST accompagnati da una delegazione di lavoratori, si sono però sentiti ribadire che a decorrere dal 1° gennaio 2019 i salari saranno quelli previsti dalla scala salariale del Regolamento aziendale SNL. Riduzioni quantificabili attorno al 15% e oltre.

«Uno scenario non accettabile - sottolineano i sindacati -considerato che questa azienda beneficia, grazie allo sciopero, di importanti sostegni finanziari da parte del Cantone». «L’ostinazione della direzione SNL - si prosegue ancora - è ancor meno comprensibile alla luce del business plan presentato in più occasioni e in cui era stata individuata come via praticabile un adeguamento salariale del 5% dei salari SNL per tutti i dipendenti dei due laghi calcolato su 32 unità lavorative attive sul bacino svizzero del Lago Maggiore e non 17, che corrisponde all’attuale forza lavoro sul lago Maggiore».

Il tema salari è evidentemente centrale nelle trattative per il CCL dei dipendenti attivi sul bacino svizzero del Lago Maggiore.

I dipendenti ex NLM auspicano che lo sciopero contribuisca a sbloccare la situazione di stallo venutasi a creare in questi mesi.

«Ancora una volta - sottolineano i sindacati -, a dimostrazione della loro sensibilità e responsabilità, i dipendenti hanno deciso di comunque svolgere i servizi per le prime corse di linea del mattino e quelle serali a favore dei pendolari. Pendolari che, per inciso, erano stati più volte illusi - e non certo da parte dei marinai - dai continui rinvii sulla nascita del Consorzio».

Maestranze e sindacati invitano turisti e residenti a partecipare alla giornata di protesta «in difesa della dignità del lavoro e delle condizioni salariali, in un Cantone dove la morsa del dumping miete molte vittime». Per una corretta informazione, ai turisti sono stati distribuiti dei volantini in più lingue nei diversi scali.

Il Consiglio di Stato è stato informato sulle difficoltà nelle trattative con uno scritto del 21 giugno.

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