In Svizzera particolarmente toccati sono stati i cantoni di Ginevra e Neuchâtel
BELLINZONA - Il numero di fallimenti in Svizzera è progredito del 6% - in Ticino del 5% - nei primi cinque mesi dell'anno rispetto al medesimo periodo del 2017, indica una nota odierna del servizio di informazioni economiche Bisnode D&B.
Particolarmente toccati sono stati i cantoni di Ginevra e Neuchâtel con, rispettivamente, un incremento del 38% e del 73%. La Svizzera orientale ha registrato invece un aumento inferiore, +16%, ma pur sempre significativo.
Globalmente, 2111 società si sono ritrovate in insolvenza e hanno dovuto consegnare i libri contabili. Il settore della costruzione è stato quello più colpito dai fallimenti. Il rischio di chiudere è 2,7 volte superiore rispetto alla media dei settori, specifica lo studio. La ristorazione rappresenta un'altra attività a rischio.
La regione dell'Arco lemanico e il Vallese hanno registrato nel periodo in rassegna un aumento dei fallimenti del 12%. Tale percentuale è imputabile soprattutto ai fallimenti delle società attive a Ginevra, 206 (+38%) delle quali hanno dovuto abbassare la saracinesca, a fronte delle 149 di 12 mesi prima. Per Vaud la percentuale rimane invariata, mentre in Vallese si è assistito a una flessione del 2%.
In cifre assolute, Zurigo registra il maggior numero di fallimenti nei primi cinque mesi - 313 - ma tale dato se confrontato su un anno è in diminuzione del 2%. Il Ticino, con 169 fallimenti, è invece in crescita del 5%.
A Friburgo è stata constatata una flessione del 20%, mentre il Giura ha registrato una crescita del 6% (a 17 fallimenti). A Neuchâtel, non meno di 38 ditte hanno dovuto arrendersi, contro le 22 di un anno prima (+73%).