Una denuncia contro ignoti e svariate interrogazioni, ma il corso d’acqua è tornato bianco come il latte. Intanto i pesci sono morti e nessuno trova spiegazioni convincenti
CAPRIASCA - È un mistero che dura da almeno quattro anni. E nessuno, dagli uffici cantonali giù giù fino al Comune stesso, sembra riuscire a venirne a capo. Ieri sera verso le 20, negli attimi in cui la Svizzera scendeva in campo col Costa Rica, due poliziotti della comunale accorrevano per l’ennesimo allarme inquinamento nel riale Predabuglio. A lanciarlo Antonio Besomi, un cittadino che abita vicino al corso d’acqua che scorre tra la piscina comunale e il piazzale dell’ex caserma. A questa zona protetta, dove un tempo vivevano gli ultimi esemplari di gamberetti autoctoni, Besomi ha dedicato un’attenzione costante e certosina: tanto da creare su Facebook la pagina “Riale Predabuglio”, dove tiene un diario quasi giornaliero sulla formazione delle schiume nel ruscello.
Su queste schiume si sono arrovellati: il Ministero Pubblico, ma la denuncia contro ignoti è sfociata in una decisione di non luogo nel maggio 2017; la Divisione dell'ambiente, che ha emesso due decreti di accusa per due distinti inquinamenti; il Consiglio di Stato, che ha risposto a un'interrogazione della deputata Sara Beretta Piccoli. Nella risposta alla granconsigliera, nel febbraio scorso, il governo sottolineava che «le cause sono state ricercate con grande impegno di risorse». E poi, tra le righe, rigettava su Besomi parte delle colpe: «La presenza costante di un asse di legno nel punto a valle ha provocato il ristagno delle acque superficiali di origine naturale accentuando la formazione delle schiume». L’asse, replica lo stesso Besomi, è stata posta per intercettare le schiume che possono formarsi anche due o tre volte al giorno. Un modo per evitare che la corrente trascini via il “corpo del reato”.
Senonché negli ultimi giorni la situazione nel Predabuglio sembra essere precipitata. Lo testimonia una morìa di piccole trote avvenuta ad inizio settimana. I pompieri e i funzionari del Cantone, intervenuti sul posto, hanno ipotizzato come causa la scarsa ossigenazione dell’acqua. Una spiegazione che, «presa per i capelli - racconta il pescatore che ha immesso le trotelle - potrebbe starci, ma come si spiega che da un paio d’anni gli avannotti che liberiamo nel Predabuglio, come test per capire se c’è inquinamento, muoiono? C’è qualcosa che non va».
L’ultimo fenomeno paranormale ieri sera, quando il torrente, come mostrano le fotografie, si è fatto addirittura bianco latte e torbido come se qualcuno ci avesse fatto il bucato. «C’era una terribile puzza di fogna. La polizia ha preso dei campioni d’acqua da analizzare» racconta Besomi. Sull'intervento di ieri sera non ha granché da dire il sindaco di Capriasca, Andrea Pellegrinelli: «Ieri sera non ci sono stati interventi. Non ho visto rapporti e la polizia non ci ha informati, da ciò deduco che non è avvenuto nulla di rilevante. Ma forse si riferisce all'intervento di alcuni giorni fa per la moria dei pesci...».
Lui, la vedetta del Predabuglio, però non demorde. «Prima o poi si riuscirà a venirne a capo» conclude Besomi. In fondo non si tratta né del Volga e neppure del Reno...