L'ultimo allarme ha provocato un fuggi fuggi dalla capanna del Monte Bar. E qualcuno si chiede se la gestione del predatore affidata a due dipartimenti sia la scelta migliore
BELLINZONA - «Al lupo! Al lupo!» gridava il pastorello della fiaba. Prima per scherzo e poi, quando fece sul serio, si sa come finì... Nel frattempo ci si è evoluti e oggi l’allerta lupo giunge attraverso un SMS inviato dall’Ufficio della consulenza agricola. Il servizio, gratuito, è destinato agli agricoltori e allevatori. Basta annunciarsi con proprio numero di cellulare per venire avvisati quando prestare particolare attenzione al gregge.
Ma talvolta - come capitato lunedì con la capra aggredita da un presunto lupo all’Alpe Rompiago in Capriasca (il chiarimento arriverà tra un paio di settimane dal test sul DNA) - l’avviso va ben oltre la ristretta cerchia per i quali è stato pensato. L’attacco di un lupo diventa così “notizia pubblica” e, inevitabilmente, possono scatenarsi ataviche paure: «Una ventina di persone hanno annullato la prenotazione - racconta il gestore della capanna del Monte Bar -. Ora la situazione si è tranquillizzata. Anche perché, come noto, i lupi non hanno mai attaccato le persone». Una reazione dunque estrema, dovuta probabilmente al fatto che la meta è prediletta da escursionisti cittadini. In Leventina, ad esempio, la convivenza col predatore viene vissuta con meno angosce…
L’aspetto curioso, forse anche problematico, è però un altro. Ossia quello delle competenza sul fenomeno. Ad occuparsi del lupo, tramite i suoi guardiacaccia, è l’Ufficio della caccia e della pesca e in particolare Federico Tettamanti, il responsabile Grandi predatori. L’allarme destinato a chi lavora con capre e pecore parte però dall’Ufficio della Sezione dell’agricoltura che rientra nell’orbita del Dipartimento delle finanze e dell’economia. Ma la gestione del lupo compete, invero più per le verifiche sul terreno, anche all’Ufficio della caccia e della pesca, quindi al Dipartimento del territorio (Dt). Non è mistero che in passato il direttore di quest’ultimo, Claudio Zali, abbia caldeggiato l’accorpamento della Sezione dell’agricoltura al suo Dt. E forse la questione “lupo” sarebbe un argomento a favore di questa soluzione…
«Anche io penso che una gestione unitaria sarebbe migliore» commenta Germano Mattei, co-presidente dell’Associazione per un territorio senza Grandi Predatori: «Ma non complichiamo ulteriormente questo cantone già complicato di suo… Anche perché l’accordo di collaborazione tra i due dipartimenti mi pare funzioni. Semmai il mio invito va agli agricoltori che ancora non usufruiscono di questo servizio di allerta gratuito». Dopo di che, se vi arriva l’SMS in bocca al lupo. O meglio acqua in bocca, per non scatenare inutili allarmismi.