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CANTONEBertoli in visita alla Posta

25.06.18 - 11:06
Il direttore del DECS ha fatto visita al centro di formazione della Posta a Bellinzona per approfondire il tema della formazione di base e professionale, in particolare dei giovani
Bertoli in visita alla Posta
Il direttore del DECS ha fatto visita al centro di formazione della Posta a Bellinzona per approfondire il tema della formazione di base e professionale, in particolare dei giovani

BELLINZONA - Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) comunica che, nei giorni scorsi, il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha fatto visita al centro di formazione della Posta a Bellinzona per approfondire il tema della formazione di base e professionale, in particolare dei giovani.

Conclusesi le visite in veste di Presidente, il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha deciso di incontrare aziende che svolgono un ruolo importante per la formazione professionale. Con questi appuntamenti il Consigliere di Stato vuole da un lato consolidare i buoni rapporti di collaborazione esistenti tra le aziende formatrici e il DECS - in particolare con la Divisione della formazione professionale (DFP) - ma anche cogliere l’occasione per approfondire quali siano le attuali esigenze del mondo del lavoro in tema di formazione.

La Posta è l’azienda, per numero di persone in formazione, al quarto posto in Ticino. Facendo stato a giugno 2018 si tratta di 1411 collaboratori in Ticino dei quali 65 sono in formazione. Tra questi, 23 sono apprendisti che stanno affrontando le prove di qualificazione in questo mese di giugno. Va detto che la Posta offre possibilità di formazione in svariati ambiti quali il commercio al dettaglio, il commercio con anche una declinazione su banca, la logistica, l’informatica e la comunicazione alla clientela. La collaborazione tra il DECS – DFP e la Posta in veste di azienda formatrice ha una consolidata tradizione. È molto importante riuscire ad individuare per tempo le esigenze delle aziende per poterle far combaciare con le esigenze dei giovani che vogliono intraprendere un percorso formativo. In questo modo il Dipartimento può rispondere secondo la necessità intervenendo a livello di scuola media, di orientamento professionale oppure di formazione professionale.

Sappiamo che la digitalizzazione farà nascere delle nuove professioni e il DECS vuole essere pronto e mantenere il passo con l’evoluzione in atto. Nella discussione su cosa sia necessario intraprendere in futuro per migliorare la formazione e dunque poter meglio rispondere alle esigenze del mercato del lavoro si è giunti inevitabilmente a toccare il tema della formazione di base dei giovani e la problematica, dal punto di vista aziendale che l’attuale sistema di classificazione nei livelli attitudinali alle scuole medie pone.

Il ruolo che svolgono le aziende non si limita unicamente a fornire dei posti di apprendistato. Nel caso della Posta, questa fornisce una formazione aziendale completa e anche un processo alternativo di formazione pratica nel commercio al dettaglio particolarmente interessante come quello della filiale di Lugano Cassarate 6: una filiale scuola gestita da giovani apprendisti. Una palestra che permette di crescere non solo nell’acquisizione di competenze tecniche ma anche personali.

Nella visita il Consigliere di Stato era accompagnato da Paolo Colombo (direttore della Divisione della formazione professionale), Marino Szabo (capo della Sezione della formazione commerciale e dei servizi) e Rita Beltrami (capo dell’Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale). L’incontro con i rappresentanti della Posta  si è svolto dapprima con Roberto Santacroce (Responsabile Consulenza risorse umane Sud), Michele Bertossa (Responsabile della Formazione professionale Sud) e Mara Capezzoli (Consulente in risorse umane) per discutere dei punti citati. È poi proseguito facendo visita in un’aula dove era in corso un bilancio di valutazione tra gli allievi e il loro formatore per il commercio al dettaglio Derek Ficocelli. È stata questa l’occasione per il Consigliere di Stato Manuele Bertoli di chiedere direttamente ai giovani come hanno reputato l’offerta formativa e quali fossero le loro aspettative future.

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