Lo storico premio riservato alle start-up locali si apre a tutti. Non è detto che la prossima "migliore idea imprenditoriale" da sostenere sia ticinese
LUGANO - Era nata dieci anni fa come competizione che voleva individuare «la migliore idea imprenditoriale del Ticino», premiare i suoi startupper, aiutarli a emergere. La StartCup Ticino, già "Premio Bsi", 50mila franchi in palio al vincitore, da oggi si apre all'intera Svizzera. Nessun riferimento al cantone, nel nome che cambia: d'ora in poi si chiamerà solo Boldbrain. «Un acceleratore in Ticino per progetti imprenditoriali».
«Le buone idee non bastano mai» - Ticino come sede, non più come bacino esclusivo: a partire dalla prossima edizione, candidature entro il 5 agosto, le start-up locali si troveranno idealmente in competizione con quelle della Svizzera intera e potenzialmente «di tutto il mondo – spiega il coordinatore del Centro promozione start-up Alcide Barberis – a patto che uno dei membri risieda in Svizzera da almeno un anno e soprattutto che poi s'insedino qui».
«Nessuna volontà di escludere i nostri»... - C'è tutto il diritto, però, di sentirsi un po' traditi da un territorio che, economicamente e tramite supporto specialistico, aspirava a valorizzare le sue menti più brillanti. Forse non abbastanza? O forse troppo poche? «Le buone idee non bastano mai – replica Barberis – Aprirsi non vuol dire escludere i nostri. Le proposte si selezionano in base alla qualità».
... ma di recuperare chi è "fuggito" dal Ticino - Fra gli obiettivi dichiarati, anzi, anche il recupero di "cervelli in fuga", per un motivo o l'altro attualmente lontani dal Ticino. Ma «no, non è un problema cui cerchiamo di porre rimedio. È naturale che si vada a studiare altrove: qui non ci sono tutte le facoltà». E chi invece altrove è andato a fondare la propria azienda, magari semplicemente in una Zurigo più fertile di opportunità? «Il Ticino merita di crearsi una sua posizione e una sua forza nel settore delle start-up. E lo sta facendo. Il vincitore dello scorso anno è una spin-off del Politecnico di Zurigo che ha deciso di insediarsi qui».
Il vincitore resterà qui: così ne avremo beneficio - Il ritorno per il territorio non è più dunque la mano che si dà per forza alla sua gente, ma la ricaduta in termini di «rivitalizzazione del tessuto economico». Nessun settore privilegiato o escluso: unico requisito è «il carattere innovativo e scalabile del progetto». Altra peculiarità e aspirazione: «Diventare il primo acceleratore nazionale nel segmento "early stage", cioè quando l'idea è ancora nella fase iniziale».
Leader nella promozione dell'"early stage" - Secondo Barberis, la potenzialità c'è. «L'anno scorso abbiamo avuto una novantina di iscritti, di cui 60 valutati e 25 selezionati per il programma di accelerazione, da cui sono arrivati i semifinalisti». Numeri in incremento? «Più dei numeri, è la qualità che cresce e il livello di maturità. Caratteristiche importanti, visto quanto impegnativo è il percorso». Ma come competere con concorsi analoghi e già più robusti? «Puntiamo molto l'accento sul servizio di coaching, che per noi è il vero premio del concorso».