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CANTONELa direzione del GdP smentisce la curia: «Un progetto c’era»

05.06.18 - 18:20
La Diocesi di Lugano non avrebbe preso in considerazione la proposta di un’agenzia per raccogliere pubblicità della testata, così come la volontà di alcuni imprenditori
TiPress
La direzione del GdP smentisce la curia: «Un progetto c’era»
La Diocesi di Lugano non avrebbe preso in considerazione la proposta di un’agenzia per raccogliere pubblicità della testata, così come la volontà di alcuni imprenditori

LUGANO - «Il progetto c’era, ma non è stato preso in considerazione dall’editore». La direzione del Giornale del Popolo contesta la tesi della Diocesi di Lugano e sottolinea come la chiusura del quotidiano non fosse inevitabile come invece è stata presentata: «Si sono fatti avanti diversi imprenditori del cantone convinti che la mancanza di un quotidiano cattolico nella Svizzera italiana sia una grave perdita» si legge in una nota.

A chi voleva salvare il GdP è stato sottoposto «un business plan per ripartire». In brevissimo tempo, inoltre, «si è riusciti a raccogliere i finanziamenti necessari per metterlo in opera. Ma - precisa la direzione - non è stato preso in considerazione dall’editore».

Nel comunicato stampa la direzione del GdP smentisce anche la tesi della curia secondo cui la chiusura del giornale sarebbe da addebitare al fallimento di Publicitas e alla conseguente cancellazione degli introiti rappresentanti circa il 40% dei ricavi societari: «È inesatto. In primo luogo si dimenticano le entrate garantite dai nostri abbonati, inoltre da inizio maggio la direzione aveva individuato una nuova agenzia che avrebbe continuato a raccogliere pubblicità per la testata. Ma - ribadisce la nota - l’offerta non è stata presa in considerazione».

Syndicom e ATG con i dipendenti - Syndicom e ATG «ribadiscono la necessità che l'editore disponga di un fondo di solidarietà in tempi brevi per aiutare i dipendenti in questo momento di difficoltà». Sindacati e organizzazioni professionali chiedono inoltre di essere coinvolti nel definire i criteri «di ridistribuzione di questi soldi», ricordando «l'urgenza» e la «generosità» necessaria per fare in modo che il fallimento non pesi sui collaboratori rimasti senza lavoro e senza salario da fine maggio. Domani è previsto un incontro con i dipendenti per discutere i prossimi passi.

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COMMENTI
 

Cleofe 5 anni fa su tio
la Chiesa e' l'impresa piu ricca del pianeta.... non mi si venga a raccontare che non avevano budget....

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Cleofe
No quella è l'apple

Evry 5 anni fa su tio
Ma per favore, penso che la gestione... era senza senso e competenza imprenditoriale. Analizziamo l'operato di tutti i direttori, anche di quello/i che hanno commesso delle serie irregolarità, vergognoso per non dire altro

Gus 5 anni fa su tio
Sto con il Vescovo. Ha perfettamente ragione!

volabas 5 anni fa su tio
scendere dal pero per favore

volabas 5 anni fa su tio
la chiesa,di qualsiasi confessione, ma sicuramente che ha fatto piu' danni all'umanita' è la chiesa cattolica,quindi vi stupite ancora di come sia falsa?

Equalizer 5 anni fa su tio
Il datore di lavoro più piovra di tutto il pianeta non ha soldi per un piano sociale? Ma dai...

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Mi spiace per il fallimento del giornale del popolo. Ma una barca forata affonderà in ogni caso, malgrado tutte pezze. HA rischiato il fallimento più volte e come tutte le aziende non è infinita. Che appartenga alla chiesa o meno.

francox 5 anni fa su tio
La verità mai, neh?
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