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CANTONEI suggerimenti di OCST-Docenti per "la scuola che verrà"

29.05.18 - 14:40
Il comitato auspica che «la scuola non diventi ostaggio di scontri tra partiti o di segmenti della politica»
TiPress
I suggerimenti di OCST-Docenti per "la scuola che verrà"
Il comitato auspica che «la scuola non diventi ostaggio di scontri tra partiti o di segmenti della politica»

LUGANO - Con una trentina di partecipanti, lunedì 28 maggio si è tenuta l’assemblea straordinaria del comitato OCST-Docenti, con lo scopo di prendere posizione sulla sperimentazione de "La scuola che verrà".

Il sindacato OCST-Docenti auspica che «la scuola non diventi ostaggio di scontri tra partiti o di segmenti della politica e ricorda che essa è e deve restare un’istituzione espressione di tutta la società, inoltre sostiene ogni proposta di rinnovamento della scuola che rispetti integralmente i diritti ed i doveri di allievi, docenti e genitori».

Per gli allievi, il comitato sottolinea «il diritto di incontrare una scuola che miri, come indica la relativa legge, allo sviluppo armonico di persone in grado di assumere ruoli attivi e responsabili nella società e di realizzare sempre più le istanze di giustizia e di libertà, e che si impegni ad educare la persona alla scelta consapevole di un proprio ruolo attraverso la trasmissione e la rielaborazione critica e scientificamente corretta degli elementi fondamentali della cultura in una visione pluralistica e storicamente radicata nella realtà del Paese, per educare alla pace, al rispetto dell’ambiente e agli ideali democratici». Per i docenti, «il diritto alla piena professionalità, che si traduce, tra l’altro, nella possibilità di proporre e di condividere con gli allievi contenuti ed esperienze significative ed educative anche non necessariamente valutabili o fruibili nell’immediata operatività, che li accompagnino per tutta la vita costituendo una base solida, scientifica e culturale, su cui fondare giudizi critici ed autonomi». Inoltre «il diritto ad un libero esame delle diverse teorie pedagogiche e delle relative pratiche e varianti, da cui discende la facoltà di scelta responsabile in funzione delle circostanze e delle valutazioni del docente». Per i genitori, «il diritto di essere informati con sufficiente anticipo e chiarezza sui contenuti e sugli intenti educativi dello Stato, nonché di essere aggiornati circa l’andamento scolastico del figlio in modo univoco e completo e di essere coinvolti in qualunque decisione di modifica da parte della scuola sia delle pratiche pedagogiche, sia degli obiettivi formativi che concernono i propri figli, considerando anche gli effetti di tali cambiamenti».

In riferimento alla votazione sulla sperimentazione del progetto “La scuola che verrà” l’assemblea «si augura che il dibattito si svolga in un clima caratterizzato dal rispetto per l'interlocutore e per le sue opinioni». Inoltre, conferma quanto già richiesto nel mese di marzo e chiede di soddisfare le sei richieste espresse quale condizione preliminare (definire chiaramente il mansionario delle nuove figure del consulente didattico e del coordinatore di sede, vigilare affinché la differenziazione delle pratiche pedagogiche non si tramuti in differenziazione degli obiettivi formativi, coinvolgere i genitori nelle decisioni inerenti gli allievi molto deboli, definire in modo chiaro il nuovo piano di studi, concedere autonomia didattica per i docenti e definire gli aspetti legati alla differenziazione degli allievi).

Per quanto attiene invece alle trattative sindacali con il DECS, l’assemblea dell’OCST-Docenti esprime apprezzamento per l'opera di raccolta delle firme a sostegno di misure mirate per ogni settore scolastico e invita chi non lo avesse ancora fatto a prendere visione del documento che lo concerne e a sottoscriverlo entro la fine dell’anno scolastico.

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