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LUGANOBoschi di protezione del Boglia: chiesti 12,5 milioni

24.05.18 - 15:44
Il Municipio ha licenziato il messaggio all’attenzione del Legislativo. Gli interventi sono previsti sull’arco di 15 anni
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Boschi di protezione del Boglia: chiesti 12,5 milioni
Il Municipio ha licenziato il messaggio all’attenzione del Legislativo. Gli interventi sono previsti sull’arco di 15 anni

LUGANO - Il Municipio di Lugano ha licenziato oggi all’attenzione del Consiglio comunale il messaggio con la richiesta di un credito di costruzione di 12.65 milioni di franchi a favore di una serie di interventi selvicolturali - previsti sull’arco di 15 anni - per boschi di protezione del Monte Boglia.

Il Cantone ha quantificato una quota di sussidio tra il 70% e l'80%. Gli interventi previsti sono stati suddivisi secondo priorità in tre blocchi della durata di 5 anni, per costi annui medi compresi tra 805'000 e 890'000 franchi. Al netto dei sussidi e dei ricavi derivanti dalla vendita del legname, i costi residui annui a carico di Lugano verrebbero a situarsi tra 145'000 e 161'000 franchi.

Gli interventi - La superficie totale d'intervento interessata dagli interventi sarà di 363.4 ettari, corrispondenti a una media di circa 24 ettari all'anno. Il 7% della superficie è proprietà comunale, il 34% proprietà patriziale e il 59% proprietà privata.

Con la realizzazione della nuova strada forestale Venor-Colorino, il comprensorio del
Monte Boglia dispone oggi di un’infrastruttura ottimale per una cura razionale del
bosco e riveste una funzione protettiva per gli insediamenti abitativi sottostanti: 6'980
persone e 1'819 abitazioni, per un patrimonio immobiliare di circa un miliardo di
franchi.

Inoltre, questi boschi proteggono le vie di comunicazione verso i quartieri di
Cureggia e Brè, e la connessione stradale da Lugano verso Gandria e il confine di
Stato, lungo la quale transitano giornalmente più di 9'000 autoveicoli. Altri beni
protetti dal bosco sono le zone di protezione delle acque sotterranee, che tutelano le
captazioni di acqua potabile. 

Gli interventi nel dettaglio

    • Dirado leggero: è l'intervento principale necessario per la cura del bosco. Uno
      sfoltimento della chioma degli alberi dà più luce e migliora la stabilità, stimolando la crescita, lo sviluppo e l'aumento del diametro.
    • Rinnovazione: prevista solo per pochi comparti, laddove i vecchi faggi hanno
      raggiunto un'età che li rende vulnerabili.
    • Piantagione: l'abete bianco è una specie idonea per costituire foreste miste, dove assume l'importante ruolo di stabilizzatore ecologico, esercita un ruolo importante di protezione riducendo il rischio derivante dai pericoli naturali.
    • Pulizia dei riali: gli interventi di pulizia dei riali saranno svolti con una frequenza maggiore. 
    • Piccole opere di sistemazione a vie di accesso e alla rete escursionistica per contrastare il naturale logorio. Si prevede, inoltre, la formazione di nuovi sentieri per l'accesso degli operatori.
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