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La Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale d'appello ha confermato l'operato dell'Ufficio dei fallimenti e non ha accettato la richiesta di SkyWork di bloccare la procedura
LUGANO - I sei Saab2000 di Darwin Airline possono essere venduti in blocco. La Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello ha confermato l’operato dell’Ufficio dei fallimenti della Divisione della giustizia nell’ambito della procedura relativa al fallimento della compagnia aerea Darwin Airline SA, respingendo nel contempo il ricorso interposto da SkyWork Airlines AG contro la vendita degli aerei.
SkyWork aveva inoltrato un reclamo all'Ufficio fallimenti di Lugano contro la vendita dei Saab, sostenendo di avere «fatto appello all'amministratore fallimentare a più riprese per ottenere informazioni chiare sulle proporzioni e l'ubicazione della massa fallimentare accumulando, nel corso di diverse settimane, informazioni divergenti». La compagnia bernese aveva inoltre lasciato intendere che «le basi delle informazioni non siano state le stesse per tutti coloro che le hanno fornite».
L’unica offerta pervenuta per i velivoli è quella di 16,5 milioni di dollari per conto della Jetstream di Miami.
Il Dipartimento delle istituzioni «prende atto con soddisfazione» delle decisioni della Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello. «Le accuse» di SkyWork sono state «smentite implicitamente dalle sentenze del Tribunale di appello - si legge nella nota stampa -, che ha indicato come l’Ufficio dei fallimenti abbia sin dall’inizio informato in modo trasparente – tramite pubblicazioni sul Foglio ufficiale – della sua decisione di procedere a una realizzazione immediata dell’intera flotta aerea di Darwin Airline SA».
Il Dipartimento di Gobbi «saluta quindi positivamente le sentenze» che «corroborano la conformità dell’attività dell’Ufficio dei fallimenti alla legislazione in materia, a tutela in particolare dei creditori coinvolti nel fallimento». Il Dipartimento delle istituzioni «tiene a rimarcare come il compito principale dell’Ufficio dei fallimenti sia appunto quello di applicare le norme previste dalla Legge federale sulla esecuzione e sul fallimento, volte avantutto a salvaguardare i creditori interessati dalla procedura fallimentare. Un compito che non può dunque in alcun modo travalicare nelle discussioni, contestualmente alla fattispecie in questione, inerenti al futuro dello scalo aeroportuale di Lugano-Agno, assolutamente non di pertinenza dell’Ufficio dei fallimenti».
