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MANNO«Potevo salvarmi con la canapa Cbd, ho scelto i giovani dell’Orto».

23.05.18 - 08:30
Le vicissitudini di Enzo Crotta che dopo “insalatopoli” si è lanciato in un progetto di orto-didattico: «Una farmaceutica voleva affittare le mie serre per la cannabis light. Ho detto no»
«Potevo salvarmi con la canapa Cbd, ho scelto i giovani dell’Orto».
Le vicissitudini di Enzo Crotta che dopo “insalatopoli” si è lanciato in un progetto di orto-didattico: «Una farmaceutica voleva affittare le mie serre per la cannabis light. Ho detto no»

MANNO - È malconcio Enzo Crotta. Cammina aiutandosi con le stampelle. Colpa di una recente caduta. Anche se l’ammaccatura peggiore, quella che ha mandato a picco la sua azienda ortofrutticola, risale a un anno esatto fa. Dopo le polemiche su come venivano imballate le sue verdure, sfociate nell’interruzione delle forniture da parte dei grandi distributori, l’imprenditore dice di essere rimasto senza un franco. In difficoltà, ma non disposto a tutto. «Già una ventina di anni fa - racconta - avrei potuto vendere la mia azienda. Volevano piantare la canapa e mi avevano proposto 5 milioni di franchi. Ma li ho scacciati in malo modo, anche perché mi ero accorto che mio figlio fumava qualche spinello… Sei mesi fa una ditta farmaceutica mi ha offerto circa mezzo milione per affittare le serre a Muzzano per piantarvi canapa CBD… Ho detto no anche stavolta e ho scelto i ragazzi dell’Orto che è un’associazione di recupero sociale. Anche se ricevo meno di un decimo d’affitto».

Con le insalate comunque ha chiuso, «nemmeno se me la pagassero 10 franchi al pezzo», dice. Per rimettere assieme i pezzi della sua vita si è lanciato in questo orto-didattico al Cairello. E sul terreno coltivato ha raccolto una settantina di vecchi attrezzi dei campi e non solo (c'è anche un maglio che ricorda la sua giovinezza di fabbro ferraio e uno scaldabagno a carbone). Pezzi di una storia di famiglia che il sindaco di Manno ha definito “materiali da discarica”. «Accetto le critiche, ma non così con una raccomandata e senza dirmi nulla a voce». La raccomandata è quella del Municipio che gli intima in 15 giorni di ripristinare il terreno come era prima, e rimuovere, citiamo, “ciò che è stato posato abusivamente”. Criticandolo inoltre per avere creato "un impatto estetico discutibile". 

Manca, per la “recinzione” formata dai macchinari (che circondano il campo coltivato, impedendo così alle bestie di brucare gli ortaggi), una domanda di costruzione. Un aspetto che però Crotta contesta: «Come agriturismo abbiamo il permesso di proporre una  ‘scuola in fattoria’» dice indicando gli attrezzi collocati in circolo. Insomma, non di vero recinto si tratterebbe, ma di un piccolo museo agricolo. Ballenberg? Questione di gusti. Un certo Tinguely in quegli scheletri del passato agricolo ticinese avrebbe intravisto sicuramente dei pezzi d’arte. Da esporre magari nel soggiorno di qualche villa.

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