Il presidente della Acrt Sergio Regazzoni polemizza contro alcuni istituti di credito attivi in Ticino. «Politiche discriminatorie». La risposta: «Questione di reputazione»
LUGANO - La canapa light è legale. Un prodotto come un altro. Ma dalla legalizzazione all'accettazione, ce ne passa. Il Ticino in particolare si è distinto in diffidenza, finora: non sono mancate multe ai consumatori, sequestri di polizia direttamente dagli scaffali dei commercianti (Coop compresa). Nelle edicole a sud delle Alpi le sigarette al Cbd sono arrivate a febbraio, con quattro mesi di ritardo causa «resistenze burocratiche», riferimmo all'epoca.
Niente conti in banca - Ora anche le banche si mostrano scettiche sul cannabidiolo. «Bacchettone» secondo i fan della foglia verde. La denuncia arriva dall'Associazione canapa ricreativa Ticino (Acrt) che segnala alcuni casi di istituti di credito che avrebbero rifiutato l'apertura di conti correnti ad aziende del settore.
«Diversi casi» - «Personalmente, mi è capitato due volte solo nell'arco delle ultime settimane» protesta il presidente dell'Acrt Sergio Regazzoni, e non lesina i nomi: Ubs e Bps Suisse. «Assolutamente no» sarebbe stata la risposta in entrambi i casi, alla richiesta di aprire un conto a nome della ditta Cannabis Ticino. «Parlo per esperienza diretta, ma sono a conoscenza anche di altri casi» afferma Regazzoni, che parla di «atteggiamento discriminante diffuso».
La parola alle banche - Abbiamo contattato alcuni istituti per capire se è davvero così. BancaStato ad esempio afferma di non fare «discriminazioni di nessun tipo» tra i clienti. Idem per Ubs, dove le verifiche e i processi «sono le stesse per tutte le aziende» precisa un portavoce. «Sul caso specifico non ci esprimiamo».
Questione di reputazione - Per Postfinance invece «un rapporto commerciale con aziende che commerciano canapa light è associato a maggiori rischi legali e reputazionali» e quindi «viene valutato attentamente». Bps Suisse invece avrebbe emanato nei giorni scorsi addirittura una circolare, vietando alle proprie filiali di aprire conti a produttori e commercianti di canapa light. «Forniamo indicazioni precise ai nostri consulenti» afferma la banca, che però «non rilascia dichiarazioni sulle proprie strategie rispetto a segmenti di mercato».