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LOCARNO«Un Parco fatto per spopolare piuttosto che rilanciare le valli»

10.05.18 - 22:02
Chi dice No. Il presidente dei cacciatori Fabio Regazzi impallina il progetto di Parco nazionale del Locanese: «Per noi sacrificio ingiustificato».
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«Un Parco fatto per spopolare piuttosto che rilanciare le valli»
Chi dice No. Il presidente dei cacciatori Fabio Regazzi impallina il progetto di Parco nazionale del Locanese: «Per noi sacrificio ingiustificato».

GORDOLA - Il colpo in canna pronti impallinare il progetto di Parco nazionale. Nonostante qualche defezione lo scetticismo dei seguaci di Diana verso il progetto è netto. E il consigliere nazionale Fabio Regazzi, presidente della Federazione dei cacciatori ticinesi, lo ha ribadito a chiare lettere  evidenziandone i difetti.

Meno di un terzo della superficie del Parco sarà protetta dalle doppiette. Non è un sacrificio sopportabile?

«Contro il Parc Adula, perché è da 18 anni che si parla di questi parchi in Ticino, non avevamo fatto opposizione. Ma qui è diverso, perché verrebbero imposte limitazioni che riteniamo ingiustificate. Da sempre siamo contrari a sacrificare delle zone di caccia. Ci sono già molte superfici nel cantone, dove per motivi vari e anche condivisibili, non si può cacciare per cui non ce ne sono bisogno altre».

Intende dire che le bandite bastano e avanzano?

«A dire il vero il concetto delle bandite in Ticino è stato da poco rivisto e la tendenza è stata quella di ridimensionarle, farle più piccole per evitare effetti controproducenti e segnatamente il proliferare di animali problematici come cervi e cinghiali. In questo progetto si va invece in controtendenza».

Prendiamo il camoscio, specie che vive un momento delicato, il Parco non potrebbe diventare un “vivaio”?

«Le zone di bandita sono già previste e sufficienti. Dopodiché se prendiamo quella del Monte Generoso, vediamo che i camosci che vivono lì protetti presentano problemi pur senza cacciatori».

Si dice che il parco è un lusso del piano imposto alla gente di montagna?

«Condivido questa interpretazione. Il problema è questo modello di Parco. Perché se avessero puntato su Parco regionale, il consenso sarebbe stato allargato e il parco già operativo».

Perché dice che è un modello sbagliato?

«Perché parte da una visione di protezione della natura, ovvero quella di lasciarla crescere in modo selvaggio e incontrollato, che è anacronistica e a mio avviso sbagliata. E qualcosa che piace molto a Pro Natura, che non a caso è uno sponsor del progetto con 1 milione di franchi, la quale però ha una visione ideologica di gestione dell’ambiente. Questo modello - pensato per i cittadini che credono di andare a trovare la natura incontaminata - è fatto per spopolare piuttosto che rilanciare le valli».

I promotori del Parco parlano di ricadute per 200 milioni di franchi e 200 posti di lavori (diretti e indiretti) creati. Non è un lusso rinunciarvi?

«Sono cifre che non mi convincono assolutamente. Neanche Berlusconi nei tempi d’oro si sarebbe spinto a promesse così mirabolanti. Che porti un indotto non lo contesto, ma sulla quantificazione la pillola è stata molto indorata per far credere che questa sarà la panacea che risolverà tutti i problemi».

Ma per una valle povera rinunciare anche a un indotto minimo non è sbagliato?

«Se vogliamo parlare di rilancio delle zone periferiche allora si deve sapere che si sono altri modelli possibili. Conosco bene la realtà della Verzasca, che è una valle che non se la passa benissimo, ma lì le associazioni hanno preparato un masteplan con tutta una serie di attività di rilancio e progetti concreti. Non c’è bisogno di un modello che invece comporta restrizioni e vincoli per i residenti e che rappresenta di fatto una sorta di esproprio del nostro territorio».

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COMMENTI
 

miba 5 anni fa su tio
Non discutere mai con un bugiardo, Non potrai mai batterlo perché lui crede nelle sue stesse bugie (alias Regazzi e tanti altri politici nostrani)

pardo54 5 anni fa su tio
Che palle sti Cacciatori. Per fare un favore a loro dovremmo rinunciRe al rilancio delle zone periferiche?

Sofia F 5 anni fa su tio
Buongiorno Bobà, se sono questi gli argomenti che ti preoccupano puoi tirare un sospiro di sollievo perché le tue paure sono infondate. È vero il contrario. Guarda che trovi tutto su internet se se interessato al tema

bobà 5 anni fa su tio
Risposta a Sofia F
Buongiorno Sofia, dato che vado settimanalmente per monti e valli, dato che ho una cascine in un alpeggio a 1800 m, so perfettamente cosa il PNL comporterà. Per fortuna la mia cascina non fa parte del PNL perché il comune ha rifiutato categoricamente il PNL

Pedar 5 anni fa su tio
Risposta a bobà
E allora? Se non sei nemmeno del territorio del parco, cosa vieni ad impicciarti degli affari altrui?

bobà 5 anni fa su tio
Regazzi non è il mio politico preferito, anzi, ma questa volta gli devo dare ragione: Questo Parco Nazionale porta molte limitazioni individuali, e praticamente nessun vantaggio. Al di la dei limiti di caccia, pesca e di raccolta di funghi che sono secondari e di poca importanza, ci sono molti aspetti di cui i PRO Parco fanno orecchie da mercante; faccio qualche esempio: - Il bosco, rimarrà nel 99.99% dei quali tale e quale ad oggi, - I sentieri rimarranno tale e quali ad oggi, solo che invece di essere gestiti dall'ente turistico saranno gestiti dal esoso parco privilegiando alcuni "eletti" - Una scolaresca che vorrà visitare la collina Maia a Losone, dovrà essere obbligatoriamente essere accompagnata da una guida che va pagata dai genitori degli alunni - Non si potrà raccogliere legna, nemmeno quella secca che giacie a terra; come farà ad accendere il camino e farsi una polenta il proprietario del rustico? (la legna dovrà portarsela a spalla, dato che i voli d'elicottero sono proibiti) - Tutto l'indotto dei falegnami, muratori, carpentieri, tetti in piode, ... verrà a mancare dato che non si potranno riattare rustici - Chi ha un rustico e vorrà andarci con la famiglia dovrà essere accompagnato da una guida

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a bobà
Esatto! Chi afferma che è positivo probabilmente la valle la vede una volta o due all'anno per la passeggiatina. Il classico cittadino da ponte tibetano più foto che emozioni. Io abito in Vallemaggia ma non in una zona coinvolta del parco ed è per questo motivo che mi astengo dal pubblicizzare una delle due parti. Però se fosse nella mia zona sarei il primo a scendere in piazza con i cartelloni. Buona giornata bobà

tuli 5 anni fa su tio
Oltre tutto a parlare è un consigliere nazionale, uno che dovrebbe essere a favore del progresso e del benessere di una regione di periferica, ma certo che per una persona, che puó ringraziare chi è venuto prima di lui, e che parla e agisce soltanto per interessi personali (perchè è quelli che ha fatto fino adesso), non ha diritto di ricoprire la carica che ha e rappresentare i ticinesi a Berna!

Bleniese 5 anni fa su tio
Solo una piccola constatazione: in valle di Blenio senza Parc Adula non è ancora fallito e non si è ancora ammalato di nervi nessuno! (a parte quelli che avevano già fatto progetti interessanti per loro) Per lo spopolamento non vi dovete preoccupare...ci pensano quelli dell'assistenza ad inviare nelle valli nuovi "contribuenti"

navy 5 anni fa su tio
Ul sciur Regazzi è un altro personaggio che rende questo cantone peggio di quello che dovrebbe/potrebbe essere.

cuba 5 anni fa su tio
Ha pienamente ragione il Signor Regazzi. Ci saranno molte limitazioni per tutti, non solo per la caccia ma per molte altre attività.

SuperGigio 5 anni fa su tio
Capisco che Regazzi deve difendere la sua carica di presidente dei cacciatori, nonché il cadreghino, ma arrivare a dire che un progetto del genere porterà allo spopolamento delle valli è assurdo. O non conosce la realtà delle valli o è un'affermazione di qualcuno che nelle valli ci va proprio solo a cacciare..
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