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CROGLIOUn’Oasi di cura a Castelrotto

08.05.18 - 16:14
È stata inaugurata presso la Casa anziani Malcantonese una nuova unità di cura specializzata
Un’Oasi di cura a Castelrotto
È stata inaugurata presso la Casa anziani Malcantonese una nuova unità di cura specializzata

 

CROGLIO - Oggi si è tenuta l’inaugurazione di una nuova unità di cura specializzata alla quale è destinata la continuità di un percorso di presa a carico di qualità nell’evoluzione della malattia di demenza in fase avanzata, caratterizzata da un importante decadimento fisico e cognitivo.

La nuova unità è stata denominate “Oasi di cura”. La peculiarità di questo reparto consiste in uno spazio di vita comune che accoglie otto residenti consentendo una sorveglianza continua dell’utenza, erogando prestazioni di cura che favoriscono in particolar modo la stimolazione sensoriale. Questo spazio vuole anche essere un luogo di vita non solo per i residenti ma anche per le persone che nei vari momenti vi abitano, quindi parenti e personale, rafforzando la conoscenza e l’alleanza terapeutica.

Il progetto si inserisce in un contesto sanitario e politico che, attraverso le strategie cantonali sulle demenze e sulle cure palliative, intende offrire la miglior qualità di vita possibile garantendo cure specialistiche di qualità anche in quest’ultimo stadio di malattia coinvolgendo e supportando le persone che ruotano attorno al residente.

Il fine è quello di aumentare la comprensione e la conoscenza di questa malattia perché venga garantito un accesso a ogni stadio della stessa attraverso offerte mirate volte al mantenimento di una qualità di vita dignitosa.

Tale reparto tiene in considerazione le caratteristiche peculiari dell’approccio palliativo integrandole con le caratteristiche dell’approccio geriatrico, mantenendo uno sguardo sistemico e attento al residente e alla sua storia di vita. In questo contesto occorre porre attenzione ai sintomi, ai bisogni e al coinvolgimento dei familiari in un processo costante di informazione a favore della comprensione della malattia e del rispetto dell’identità del proprio caro, che è fondamentale soprattutto in assenza di direttive anticipate.

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