Alcuni di essi hanno pure partecipato attivamente al progetto: «Vogliamo correggere l'immagine di un mondo venatorio unanimemente contrario»
LOCARNO - Venti cacciatori della regione (vedi i nomi nel box), alcuni impegnati anche in enti comunali e patriziali, appoggiano la creazione del Parco Nazionale del Locarnese.
Con questa presa di posizione, i venti cacciatori intendono correggere l’immagine largamente diffusa nell’opinione pubblica ticinese di un mondo venatorio unanimemente contrario al progetto e al concetto del rapporto tra uomo e territorio che lo sostiene. «Diversi di noi hanno attivamente partecipato a questo progetto che ha come obiettivo la valorizzazione del territorio e del paesaggio, favorendo e sostenendo le attività agropastorali, così come l’attivazione di produttive sinergie con le comunità più ricche della regione del lago Maggiore».
I cacciatori favorevoli al progetto ricordano inoltre che «il sacrificio per gli amanti della caccia sarà di lieve entità» (16,8% del territorio del Parco Nazionale), ricordando che in alcune zone (Gridone e Onsernone) l'arte venatoria è già bandita. «Questo piccolo sacrificio è compensato - continuano i cacciatori - da notevoli positive prospettive per l’insieme della popolazione e soprattutto per le nuove generazioni. Le libertà individuali non verranno limitate più di quanto oggi già non lo siano dalle esistenti leggi federali, cantonali, ordinanze e regolamenti che, tra l’altro, non concernono solo l’esercizio della caccia ma i comportamenti individuali e collettivi in tutti gli ambiti della realtà dello Stato».
Secondo i cacciatori, la creazione di un parco regionale, così come ipotizzato dagli oppositori, sarebbe «una soluzione di ripiego priva di reali vantaggi e di attrattiva», considerato il fatto che in Svizzera già se ne contano una quindicina: «Comporterebbe ulteriori anni di lavoro preparatorio con il rischio che tutto finisca in una bolla di sapone».
Infine i 20 sostenitori del Parco ricordano come «numerosi esempi in Europa dimostrano invece la possibilità di positiva coesistenza tra parchi nazionali di nuova generazione e attività venatoria: quello previsto per il Locarnese sarà un unicum in Svizzera e ciò sarà di enorme vantaggio. Proprio anche per questo i sottoscritti ritengono che questa preziosa occasione per il futuro delle giovani generazioni della nostra regione, e soprattutto delle sue Valli, non debba assolutamente essere persa e invitano i cittadini a sostenere con convinzione il progetto».
Ulisse Candolfi, Fabio Colombini, Alfredo Fabbri, Achille Gamboni, Alfredo Gamboni, Nora Gamboni, Vasco Gamboni, Pietro Garbani Nerini, Sergio Guerra, Armando Lucchini, Daniele Mordasini, Lino Elio Mordasini, Franco Remonda, Valerio Remonda, Alessio Rima, Athos Rima, Tarcisio Terribilini, Venanzio Terribilini, Pascal Tolomeo, Daniele Zanda.