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LOCARNOVenti cacciatori sostengono il Parco Nazionale del Locarnese

08.05.18 - 10:15
Alcuni di essi hanno pure partecipato attivamente al progetto: «Vogliamo correggere l'immagine di un mondo venatorio unanimemente contrario»
Tipress
Venti cacciatori sostengono il Parco Nazionale del Locarnese
Alcuni di essi hanno pure partecipato attivamente al progetto: «Vogliamo correggere l'immagine di un mondo venatorio unanimemente contrario»

LOCARNO - Venti cacciatori della regione (vedi i nomi nel box), alcuni impegnati anche in enti comunali e patriziali, appoggiano la creazione del Parco Nazionale del Locarnese.

Con questa presa di posizione, i venti cacciatori intendono correggere l’immagine largamente diffusa nell’opinione pubblica ticinese di un mondo venatorio unanimemente contrario al progetto e al concetto del rapporto tra uomo e territorio che lo sostiene. «Diversi di noi hanno attivamente partecipato a questo progetto che ha come obiettivo la valorizzazione del territorio e del paesaggio, favorendo e sostenendo le attività agropastorali, così come l’attivazione di produttive sinergie con le comunità più ricche della regione del lago Maggiore». 

I cacciatori favorevoli al progetto ricordano inoltre che «il sacrificio per gli amanti della caccia sarà di lieve entità» (16,8% del territorio del Parco Nazionale), ricordando che in alcune zone (Gridone e Onsernone) l'arte venatoria è già bandita. «Questo piccolo sacrificio è compensato - continuano i cacciatori - da notevoli positive prospettive per l’insieme della popolazione e soprattutto per le nuove generazioni. Le libertà individuali non verranno limitate più di quanto oggi già non lo siano dalle esistenti leggi federali, cantonali, ordinanze e regolamenti che, tra l’altro, non concernono solo l’esercizio della caccia ma i comportamenti individuali e collettivi in tutti gli ambiti della realtà dello Stato».

Secondo i cacciatori, la creazione di un parco regionale, così come ipotizzato dagli oppositori, sarebbe «una soluzione di ripiego priva di reali vantaggi e di attrattiva», considerato il fatto che in Svizzera già se ne contano una quindicina: «Comporterebbe ulteriori anni di lavoro preparatorio con il rischio che tutto finisca in una bolla di sapone».

Infine i 20 sostenitori del Parco ricordano come «numerosi esempi in Europa dimostrano invece la possibilità di positiva coesistenza tra parchi nazionali di nuova generazione e attività venatoria: quello previsto per il Locarnese sarà un unicum in Svizzera e ciò sarà di enorme vantaggio. Proprio anche per questo i sottoscritti ritengono che questa preziosa occasione per il futuro delle giovani generazioni della nostra regione, e soprattutto delle sue Valli, non debba assolutamente essere persa e invitano i cittadini a sostenere con convinzione il progetto».

Ulisse Candolfi, Fabio Colombini, Alfredo Fabbri, Achille Gamboni, Alfredo Gamboni, Nora Gamboni, Vasco Gamboni, Pietro Garbani Nerini, Sergio Guerra, Armando Lucchini, Daniele Mordasini, Lino Elio Mordasini, Franco Remonda, Valerio Remonda, Alessio Rima, Athos Rima, Tarcisio Terribilini, Venanzio Terribilini, Pascal Tolomeo, Daniele Zanda.

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COMMENTI
 

Pedar 5 anni fa su tio
Bravi! Ciò dimostra che ci sono anche cacciatori intelligenti, contrariamente a Fabio Regazzi e al suo club di cacciatori che nelle valli del Locarnese non hanno mai portato un franco, accontentandosi di portar via qualche camoscio, cervo o capriolo. Quando questi qua parlano di "gravi restrizioni", evitano però accuratamente di dire che il divieto di caccia supplementare, generato dalle zone centrali del parco, concernerebbe solo un misero 1.3% della superficie del nostro cantone e che questo immane "sacrificio" è compensato da ben 52 milioni di aiuti finanziari per il territorio! E dire che quando Fabio Regazzi e i suoi compari vanno a caccia non riescono neanche ad adempiere al piano di prelievo stabilito dall'ufficio caccia e pesca (nel 2016 è stato completato solo nella misura dell’88%)!!! Quando sento le lamentele di Regazzi e della sua Federazione cacciatori ticinesi, mi verrebbe voglia di lanciare un'iniziativa per vietare la caccia nel nostro cantone come quella plebiscitata dai ginevrini nel 1974. Per intanto mi trattengo, anche per non romperle a mio figlio, che è un appassionato di caccia.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Perché la RED ha solo pubblicato articoli favorevoli al parco e nessuno contro, prima i medici e ora i cacciatori. L'unico articolo che non sembra favorevole è quello sul cartellone fatto rimuovere dalla polizia di Losone. Perché non citate anche il fatto che all'interno del parco sarà vietato circolare in bicicletta (cosa che i turisti amano) e volare con droni per filmare o deltaplani? Oppure le multe tutte attorno ai 300.-? I cani che non perderanno uno spazio di svago dove correre liberi dal guinzaglio?

Salbra 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Esattamente...perché non scrivono anche cosa non si potrà più fare..! Praticamente tutto vado spesso in montagna con il mio cane e dopo non potrò (nemmeno al guinzaglio) portarmelo ! Tengo a ribadire che circa il 50% delle persone che incontro in montagna sono in compagnia dei propri animali ! E questa sarebbe libertà ?????????? Ma probabilmente ci sarà qualche persona/e farà comodo i 52 mio messi a disposizione o no?

pulp 5 anni fa su tio
In pratica 4 o 5 famiglie, da quanto posso capire dai cognomi, della Valle Onsernone, che hanno la loro idea (e questo va benissimo) e che nonostante le società di categoria siano parecchio in chiaro su un bel NO al parco, hanno deciso di esternare le loro opinioni (fregiandosi di essere cacciatori). Su tutte comunque quella del sig. V. Terribilini.... già responsabile dell'uff. caccia e pesca .... e con questo ho detto tutto.

Evry 5 anni fa su tio
Cacciatori ? attribuzione adeguata "taia e medega della domenica"

Shion 5 anni fa su tio
Tutto bisness.

Tato50 5 anni fa su tio
Magari perché a sparare vanno in Leventina o Blenio ? ;-))

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Vanno nei Grigioni dove le leggi sulla caccia sono molto meno restrittive.
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