Da oggi, indossando un paio di speciali occhiali, i visitatori potranno riconoscere ciò che stanno osservando
LUGANO - L’avvento della Realtà Aumentata apre una nuova era per il Museo delle dogane svizzero di Lugano, che si trasforma così in una vera “macchina del tempo” per i suoi visitatori.
Indossando degli occhiali multimediali perfettamente trasparenti che permettono di riconoscere ciò che si guarda, i visitatori del Museo si troveranno di fronte i doganieri che abitarono il posto di frontiera delle Cantine di Gandria e conosceranno i segreti dei contrabbandieri, i loro storici antagonisti.
Grazie alle accurate ricostruzioni a 360 gradi, sarà possibile scoprire la storia del Museo delle dogane, i paesaggi che si ammirano dalle sue finestre e aprire virtualmente la bisaccia del contrabbandiere, svelando i trucchi del mestiere e mostrando i suoi attrezzi.
«Il progetto ha molti elementi di novità - secondo Antonio Scuderi, presidente di Capitale Cultura International e CEO di ARtGlass - perché ci consente, grazie alla collaborazione con la RSI, di valorizzare contenuti preziosi di un archivio televisivo, che, contestualizzato con la Realtà Aumentata, si rivela particolarmente interessante e appassionante».
«Un'occasione, secondo il direttore del MUSEC, prof. Francesco Paolo Campione,
per promuovere esperienze virtuose di collaborazione pubblico-privato
e per sperimentare tecnologie che potranno presto diventare patrimonio di
molte altre realtà museali del territorio».