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CANTONEI giovani si schierano contro «la censura di internet»

24.04.18 - 11:40
Presentato oggi a Bellinzona un Comitato interpartitico contro la legge sui giochi in denaro
I giovani si schierano contro «la censura di internet»
Presentato oggi a Bellinzona un Comitato interpartitico contro la legge sui giochi in denaro

BELLINZONA - Giovani UDC Ticino, Giovani Socialisti Ticino e Giovani liberali radicali svizzera hanno unito le forze e hanno deciso di lanciare oggi a Bellinzona una campagna contro la modifica di legge sui giochi in denaro che saremo chiamati a votare il prossimo 10 giugno.

«L’ampio sostegno a livello nazionale, da parte dei partiti giovanili, verrà dunque rappresentato anche nella Svizzera italiana», si legge oggi in un comunicato stampa condiviso dalle tre realtà politiche giovanili.

L’aspetto principalmente criticato della legge è il blocco di tutti i siti di giochi in denaro online che non appartengono a dei casinò fisici con sede in Svizzera. Per il Comitato, l’utilizzo della parola censura è giustificato: «Siamo di fronte al primo intervento dello stato in Svizzera che va a limitare l’accesso di internet ad attività legali, e risulta essere addirittura una prima Europea», afferma Diego Baratti, vicepresidente dei Giovani UDC Ticino. «È legittimo censurare tutti quei siti web che riguardano pornografia infantile, vendita illegale di armi o di contenuti musicali e video, ma il gioco d’azzardo non è un’attività illegale».

I giovani si domandano se il prossimo passo sarà quello di censurare pure servizi come Netflix, Zalando o Booking.com in quanto creano una valida concorrenza a offerenti locali.

Durante la conferenza stampa è stato pure illustrato come sia facile eludere il blocco: «Basta installare sul computer un’applicazione che permetta di visitare i siti bloccati tramite un intermediario che si trova in uno Stato dove il blocco non è in vigore. Questi programmi si chiamano proxy, sono legali e funzionano con un paio di click», spiega Franco Gabriele Bolckau, membro della Gioventù Socialista e informatico di professione.

«Con la Legge viene inoltre attaccata la libertà di mercato», afferma invece Alessio Mina, dei Giovani liberali radicali svizzeri, «Il nostro paese ha fondato il suo successo su un modello di libero mercato alimentato dalla concorrenza. Non è corretto limitare in questo modo la libertà economica, introducendo una legge che autorizza l’accesso a questo settore solo ai casinò con sede in Svizzera».

Al comitato hanno anche aderito personalità del mondo politico ticinese, come Alain Bühler e Fabio Käppeli, il quale ha pure espresso la sua opinione durante la conferenza: «L’esperienza offerta da altri paesi come la Danimarca e la Gran Bretagna dimostra che, dove si preferisce la strada della regolamentazione, il mercato nero è fortemente indebolito e costituisce una fetta inferiore al 5%. In questi paesi i blocchi di internet sono raramente necessari», afferma il giovane Granconsigliere del PLR. «Ma soprattutto, tramite la vendita delle concessioni importanti introiti fiscali per lo Stato e la collettività sono assicurati, e sempre alla luce del sole, anche gli utenti dei casinò online possono indicare le proprie vincite all'interno della dichiarazione fiscale».

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