L'appuntamento è per il 28 aprile presso l'Aula Magna SUPSI
LUGANO - Communico, la giornata della comunicazione organizzata dal sindacato syndicom, si concentrerà quest’anno sul fenomeno delle “fake news”. A Lugano, il divulgatore e scrittore Massimo Polidoro e il giornalista Carlo Silini spiegheranno come riconoscere e difendersi dalle notizie-bufala.
Mentre i giornalisti dell’Agenzia telegrafica svizzera (Ats) racconteranno la battaglia della più longeva agenzia di stampa della Confederazione che, con la sua credibilità, si oppone alle “fake news” e svolge un ruolo essenziale per la democrazia.
Communico propone un incontro per distinguere la verità dalle balle, per essere cittadini consapevoli. Ospite il divulgatore e scrittore Massimo Polidoro, fra i membri fondatori del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), abituato a smascherare le pseudoscienze. Con lui ci sarà il caporedattore del Corriere del Ticino Carlo Silini, che nel suo lavoro di redazione è confrontato con il tema. Nel contesto attuale infatti, l’accesso universale alla produzione di contenuti, in particolare attraverso i social media, consente una diffusione esplosiva. I due esperti proporranno una sorta di “vademecum” per riconoscere e difendersi dalle “fake news”. Perché proprio l´accesso universale all´informazione ha reso semplice e veloce anche la possibilità di controllare e di smentire. Gli strumenti ci sono, ma è necessario imparare a usarli.
A Communico ci sarà anche Cristina Marcionetti, redattrice Ats di lingua italiana dal 1990, con la quale si cercherà di ripercorrere le delicate fasi dello sciopero e ci si confronterà sulla trasformazione dell’Ats e sull’impatto che avrà su tutti i media. L´Agenzia telegrafica svizzera da 125 anni fornisce ai media notizie controllate e svolge un ruolo importante nel contesto odierno segnato dalle “fake news”, dall’aumento della speculazione e dell’informazione-spettacolo.
Si potrà inoltre assistere alla visione del documentario (18 minuti) sullo sciopero Ats diretto dal regista Frédéric Gonseth, copresidente dell’associazione “Medias pour tous”.