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Operazione “Arpalo”, riciclavano denaro a Lugano

LUGANO / ITALIAOperazione “Arpalo”, riciclavano denaro a Lugano

16.04.18 - 14:05
Tredici persone sono state arrestate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, al trasferimento fraudolento di valori e alla bancarotta fraudolenta
Guardia di finanza/Polizia di Stato
Operazione “Arpalo”, riciclavano denaro a Lugano
Tredici persone sono state arrestate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, al trasferimento fraudolento di valori e alla bancarotta fraudolenta

LATINA - Maxi operazione questa mattina della Guardia di Finanza di Latina che ha portato all’arresto di 13 persone (7 in carcere, 5 ai domiciliari e una con obbligo di firma), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio aggravato dalla transnazionalità, al trasferimento fraudolento di valori, alla bancarotta fraudolenta, nonché di innumerevoli reati tributari e societari.

Le indagini di polizia hanno infatti fatto emergere una complessa associazione per delinquere, composta da una rete di fiduciari che, attraverso la costituzione di società schermo, sia in territorio svizzero che in quello italiano, hanno movimentato ingenti capitali sovente utilizzati per acquisizioni immobiliari, per illecito arricchimento personale, oltre che per il finanziamento occulto della società sportiva U.S. Latina Calcio.

Quattro società a Lugano - Il sofisticato sistema di riciclaggio internazionale veniva attuato attraverso la costituzione in territorio elvetico di 4 società anonime, aventi tutte sede legale a Lugano, presso una fiduciaria svizzera, operante nel settore della consulenza e gestione di patrimoni. Attraverso tali persone giuridiche sono state costituite in Italia altrettante società a responsabilità limitata, partecipate al 100% dalle società svizzere, aventi per oggetto sociale la gestione di beni immobili propri e che permettavano il rimpatrio delle somme depositate in Svizzera a favore delle società italiane a titolo di “finanziamento soci”.

A loro volta, queste società usavano i capitali illecitamente costituiti all’estero per l’acquisizione di beni immobili e di partecipazioni societarie. In particolare, 20 fabbricati di civile abitazione, di cui 2 ville; 19 immobili commerciali, magazzini ed autorimesse; 3 appezzamenti di terreno; 8 veicoli; 7 società e 1 quota societaria, per un valore complessivo stimato in 25 milioni di euro circa.

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