L'evento in programma dal 28 maggio al 3 giugno prossimi porterà nella regione almeno cinquemila persone
LUGANO - «Il Pride a Lugano? È una sfida che abbiamo accettato perché siamo una città aperta». Così il sindaco Marco Borradori, che stamani è intervenuto alla conferenza stampa per la presentazione del Pride 2018 in programma dal 28 maggio al 3 giugno prossimi proprio sulle rive del Ceresio. Un appuntamento che per la prima volta sbarca anche nella Svizzera italiana. «Dobbiamo tutti poterci sentire liberi di vivere spontaneamente - aggiunge - facendo quello che crediamo giusto fare». E secondo il sindaco, il Pride a Lugano sarà l'occasione per «affrontare a occhi aperti questo e altri fenomeni che possono essere considerati come limitativi».
Anche Mattia Modini, presidente dell'Associazione LGBT Pride Svizzera italiana 2018, parla di dibattito. «È un evento che ci permette di essere presenti alla luce del sole con la popolazione e poterci confrontare». Sì, perché se da una parte Lugano è una città aperta, dall'altra «sul tema c'è ancora molto da fare, non solo a Lugano ma in tutta la Svizzera italiana».
L'appuntamento avrà inoltre un impatto turistico, come sottolinea Roberto Badaracco, capo Dicastero cultura, sport ed eventi della Città: «Si attendono almeno cinquemila persone, ma si potrebbe arrivare anche a diecimila». Persone, queste, che pernotteranno nella regione, frequenteranno esercizi pubblici e attività commerciali. «E quindi scopriranno la nostra città».