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CANTONE«ll consiglio d’istituto per il Cardiocentro è una “boiata pazzesca”»

30.03.18 - 18:06
Il direttore dell’Eoc Giorgio Pellanda demolisce la proposta di governance lanciata dal Cardiocentro. «Abbiamo bisogno di medici che dirigano e non di chi occupa sedie»
«ll consiglio d’istituto per il Cardiocentro è una “boiata pazzesca”»
Il direttore dell’Eoc Giorgio Pellanda demolisce la proposta di governance lanciata dal Cardiocentro. «Abbiamo bisogno di medici che dirigano e non di chi occupa sedie»

LUGANO - Dunque, direttor Pellanda, è vero come sostiene il sindaco di Lugano Marco Borradori su LiberaTv che l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) sta confondendo le acque e facendo il gioco delle tre carte con il Cardiocentro?

«Assolutamente no! - afferma  Giorgio Pellanda, direttore dell’Eoc -. Abbiamo informato il municipio compiutamente prima di Natale sul modello di collaborazione che avevamo proposto. Modello scaturito da quel rapporto dei medici primari che hanno lavorato tre mesi per discutere i potenziali scenari di sviluppo di questa collaborazione. E avevano concluso che lo scenario migliore non era di andare avanti così, ma di cercare delle potenziali sinergie tra Cardiocentro ed Ente su diversi mandati di prestazione non solo di cardiologia o cardiochirurgia».

Borradori, che si esprime come membro del gruppo “Grazie Cardiocentro”, giudica irrispettoso da parte vostra non esservi espressi nel comunicato stampa di ieri sulla proposta di governance formulata dallo stesso Cardiocentro. Cosa pensa di questo “consiglio d’istituto”?

«Penso che, citando Fantozzi, questa sia una boiata pazzesca. Lo scriva pure. Si vorrebbe inserire - non abbiamo ricevuto, ma ho letto questa proposta - una sorta di consiglio di fondazione sotto il consiglio di amministrazione del Cardiocentro. Non abbiamo bisogno per garantire l’autonomia di un consiglio di fondazione. Serve invece un consiglio di direzione operativo, ma fortissimo, formato dai medici stessi che vanno a dirigere questo Cardiocentro. Con il nostro modello, che è quello dello Iosi, noi abbiamo garantito questa autonomia, che è un’autonomia clinica, gestionale. Evidentemente non può essere un’autonomia finanziaria, perché se sono inquadrati nell’Ente devono rispondere al quadro che è dato dalla legge sull’Ente, che beneficia anche della garanzia finanziaria dello Stato».

Lei, prima ha citato il modello applicato allo Iosi. E lo Iosi funziona...

«Per questo dico che la governance proposta non può esistere in un’azienda normale, che funzioni. Perché non riesco ad immaginare come un consiglio d’amministrazione, che deve rispondere ad una legge e al suo proprietario che è il Cantone, possa lasciare ad una sua nuova entità operativa qualsiasi margine di apprezzamento e di manovra. Non esiste».

Quali altre pecche intravede nell’idea proprosta?

«Il fatto che questo consiglio d’istituto, che è la bella o la brutta copia dell’attuale consiglio di fondazione, secondo me, mette in cattiva luce la capacità e il potenziale dei medici. Per il Cardiocentro abbiamo bisogno dei medici e non di chi occupa le sedie. Ma cosa ci farebbe, come propongono, il rappresentante del municipio di Lugano in un’azienda? E quello del Cantone, quando il Cantone ha deciso che gli ospedali sono attribuiti come mandato all’Eoc? E poi chi nomina i quattro rappresentanti del Cardiocentro? Io non so chi fa in realtà il gioco delle tre carte. Sicuramente non l’Ente».

L’impressione che passa, da queste critiche, è che se il Cardiocentro finisse nell’orbita dell’Eoc funzionerebbe meno bene…

«È quello che vogliono farci credere. Secondo me funzionerà meglio. Perché nel panorama svizzero vent’anni fa c’erano 5-6 cardiocentri. Erano quelli degli ospedali universitari. Oggi ogni cantone, in pratica, ha il proprio Cardiocentro. Quindi questa competizione è più agguerrita e la medicina è cambiata col progresso medico. Ma il futuro va sempre di più sul mini-invasivo e l’ambulatoriale. Ci sarà una pressione sempre più forte sui costi e le tariffe che scendono. E questo metterà in difficoltà una dimensione che è piccola. Tutti in Svizzera si stanno adoperando per fondere e mettersi assieme. Qui, invece, si paradossalmente c’è una spinta a voler rimanere separati e divisi. Ma divisi siamo fragili».

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Questi qua del cardio centro vogliono essere autonomi ma con i soldi pubblici... troppo facile, eh?...

beta 6 anni fa su tio
Pellanda ; con quali meriti é capitato al'EOC ? Lasci funzionare quello che a detta di tanti ex pazienti , funziona .

Evry 6 anni fa su tio
Si vuo emergere sulle spalle di cosa fin ora andava benissimo. Certi pagliacci devono lasciate da parte le proprie adulazioni e ponderare giudiziosamente le decisioni. !

Iron 883 6 anni fa su tio
Sarebbe la fine del CCT. Entrare nella sfera EOC significa perdere autonomia e “guadagnare” in burocrazia. Fino ad oggi il CCT se voleva acquistare nuove apparecchiature tecnomediche o modificare dei locali o chissà quale altra spesa , doveva sottoporre al CdA . Punto e basta. Con EOC la burocrazia è al l’ennesima potenza e qualsiasi acquisto sopra certi importi sottostà alla legge degli appalti. Quindi se il CCT volesse comprare un TAC di nuova generazione, per esempio Siemens perché la conoscono e sono certi dell’acquisto. Domani con EOC magari si trovano una TAC della GE perché costa meno ma da meno garanzie. Spiegare il concetto in poche righe non è facile ma più o meno il rischio è quello.

Equalizer 6 anni fa su tio
Sto con Mocetti, avanti come fatto fino ad oggi, anche perché questo non è un Cardiocentro qualunque questo è all'avanguardia in Svizzera. E poi come è stato amministrato/governato fino ad oggi mi sembra chiaro e lampante che funziona. Quindi come si dice da 'ste parti: Tochives chel che a disi mi...

tip75 6 anni fa su tio
vabbè perché fino ad oggi non si era capito che lo stato ha le mani nella marmellata e che l eoc e’ il barattolo perfavore...comincereste a far partire tanti scaldasedia strapagati statali e magari anche i costi scenderebbero

Gus 6 anni fa su tio
Speriamo che leggi, decisioni e accordi non valgano solo per gli ospedali di Valle. Lugano non è diversa dagli altri. Se vuole essere diversa si unisca all'Italia (ora che confina non è più un problema) e la smetta di approfittare di tutto.

casi89 6 anni fa su tio
perche distrucere una istituzione benissimo funzionante.sig.pellanda,rifletta perche se va avanti cosi in un prossimo futuro magari potrebbe avere bisogno del cardiocentro.

rojo22 6 anni fa su tio
Guerre di campanile.... questo è il Ticino baby!
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