Siamo entrati nel magazzino della polizia cittadina. Il vicecomandante: «Riconsegnare un bene ritrovato non è solo una buona azione, ma anche un obbligo»
LUGANO - C’è di tutto e di più nel magazzino dell’ufficio oggetti smarriti della polizia comunale di Lugano. «Al momento contiamo circa duemila oggetti, dai caschi agli smartphone a un coltello con una lama di quindici centimetri, e moltissime chiavi» ci dice il vicecomandante Franco Macchi, che ha accompagnato le telecamere di 20 minuti/tio.ch a sbirciare tra i beni in cerca del proprietario.
Consegnare alle autorità un oggetto trovato per strada? Non è soltanto una buona azione, ma anche un obbligo, come ricorda il nostro interlocutore. Qualsiasi oggetto con un valore superiore ai dieci franchi va infatti riconsegnato al legittimo proprietario, lo prevede il codice civile svizzero. «Quando ci si appropria di un bene trovato - sottolinea il vicecomandante - il rischio è di incappare in sanzioni penali».
Il magazzino della polizia comunale non è comunque destinato a riempirsi all’inverosimile: gli oggetti ritrovati restano in giacenza in attesa del proprietario per cinque anni. Ma per determinati beni, il periodo di giacenza può essere più breve. «Accade per esempio per gli smartphone, che dopo cinque anni diventano praticamente dei pezzi da museo». Tutti gli oggetti che dopo cinque anni restano orfani vengono dati in beneficenza o smaltiti... come un peluche gigante di panda che è stato distrutto lo scorso anno.