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CANTONE«La Lia non è il Titanic. Il Governo non abbandoni la nave»

16.03.18 - 12:42
L’Unione Associazioni dell’Edilizia e i sindacati sono pronti a combattere per mantenere una legge «fondamentale». Ventilata la possibilità di referendum e ricorso al Tribunale federale
Ti-Press
«La Lia non è il Titanic. Il Governo non abbandoni la nave»
L’Unione Associazioni dell’Edilizia e i sindacati sono pronti a combattere per mantenere una legge «fondamentale». Ventilata la possibilità di referendum e ricorso al Tribunale federale

BELLINZONA - La decisione del Consiglio di Stato di abrogare la LIA, la tanto discussa Legge sulle Imprese Artigianali, e il relativo albo ha scoperchiato il classico vaso di Pandora. C’è chi festeggia per la sua “morte” e chi vorrebbe far di tutto per salvarla.

Della seconda fazione fa parte l’Unione Associazioni dell’Edilizia (UAE) che non ha esitato a definire «grave» la situazione venutasi a creare a seguito di questa scelta. «Si rischia di far tornare il settore dell’artigianato nell’anarchia. E c’è la possibilità di perdere parecchi posti di lavoro e di apprendistato». Spaventa soprattutto il fatto di non avere certezze. Proprio per questo l’UAE ha deciso di indire, questa mattina all’hotel Unione di Bellinzona, una conferenza stampa congiunta con i sindacati OCST e UNIA per fare il punto sulla situazione. L’obiettivo era quello di fornire delle risposte alla domanda che attanaglia molti artigiani: «E ora cosa succede?».

La risposta fornita da Piergiorgio Rossi, presidente dell’UAE, associazione mantello che rappresenta circa 700 imprese, 5’300 collaboratori e 1’100 apprendisti è chiara. «La Lia va salvata. Ha tantissimi aspetti positivi e solo alcune criticità. Va quindi corretta e non snaturata», sottolinea Rossi che specifica come l’artigianato sia un attore fondamentale dell’economia cantonale e come esso vada tutelato anche dalla politica. «Il grosso vantaggio della Lia è che si trova a monte del mercato del lavoro. Si verifica l’idoneità delle aziende prima che esse si immettono nel mercato. E questo intervento preventivo è fondamentale».

Dello stesso parere è pure il sindacalista di Unia, Igor Cima. «La Lia è uno strumento importante. E va difeso. Le condizioni di lavoro in Ticino - ricorda il sindacalista - peggiorano di anno in anno. C’è un imbarbarimento. I sindacati passano ore in procura per reati di natura penale come l’usura e la tratta di esseri umani che coinvolgono il mondo del lavoro». Secondo Cima la Lia aveva permesso di ridurre questi casi. «Essa rappresenta una diga a monte. Uno strumento di sbarramento per fermare i furbi. Senza di essa ci sarà un peggioramento, anche per quanto riguarda la qualità dei lavori proposti».

Paolo Locatelli, sindacalista OCST, concorda con il collega e lancia una frecciatina al Governo: «La Lia non è il Titanic. Non capiamo perché il Consiglio di Stato abbia abbandonato la nave alla prima difficoltà». Locatelli poi sottolinea che il sindacato OCST è pronto a combattere con ogni mezzo per salvare uno «strumento preventivo fondamentale per poter intercettare quelli che pensano che il Ticino sia l’eldorado», riferendosi ad alcune ditte della vicina penisola. «Non si può lasciare la Lia perché c’è stato un inciampo. Un possibile referendum? Il sindacato è pronto a scendere in piazza per difenderla. Siamo pronti ad andare fino al Tribunale federale».

Il ricorso al Tribunale federale, stando al presidente dell’UAE è «una delle possibilità». Un’altra sarebbe quella del referendum contro la scelta del Gran Consiglio. La decisione del Tram,  come ricorda il presidente della commissione di vigilanza Renzo Ambrosetti, deve ancora crescere in giudicato. «La legge è ancora in vigore», spiega l'ex sindacalista ricordando come i ricorsi giunti alla Comco provenissero da ditte di Uri e Lucerna. «La situazione del Ticino è un unicum a livello nazionale. Ma anche i lavoratori di oltre Gottardo tra poco rischieranno».

I sindacati e l'UAE oggi hanno lanciato un chiaro messaggio alla politica. «La morte della Lia sarebbe una perdita per tutta la popolazione ticinese. Deve essere salvata».

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COMMENTI
 

Trex 6 anni fa su tio
Il principio della LIA lo ritengo fondamentalmente corretto, tuttavia è innegabile che necessiti di correttivi. Per esempio troverei più corretto una tassa base e dei supplementi inversamente proporzionali alla quantità dei settori ai quali ci si iscrive e direttamente proporzionali alle dimensioni della ditta. In merito ai costi da sostenere penso che se una ditta, anche se individuale, in un anno non riesce a sostenere una spesa di +/- 400.- d'iscrizione + richiesta dichiarazioni e investire un paio d'ore per richiedere i documenti, prepararli e spedirli (parliamo di circa 12/13 documenti) allora è meglio che cambino mestiere. Faccio notare che per partecipare ai concorsi pubblici le ditte edili devono produrre e tenere aggiornate circa una decina di dichiarazioni ogni 3 mesi !! Per chi non lo sapesse le dichiarazioni sono la conferma delle coperture assicurative, pagamento oneri e rispetto dei CCL. Non è che magari tanti di quelli contro la LIA non sono in regola oppure sono abituati a fare i furbetti ? Semmai aumenterei i controlli sul territorio, renderei più responsabili i committenti, coinvolgerei maggiormente i comuni e limiterei l'utilizzo delle agenzie interinali che se da un lato sono una risorsa dall'altro hanno creato un mondo di precariato fuori controllo. Tutto questo è comunque solo una mia opinione. Condivisibile, opinabile, criticabile e quant'altro. Prima di bombardarmi di critiche ricordatevi che le distorsioni del mercato del lavoro, fallimenti, mancati pagamenti di oneri, ecc. ecc., si ripercuotono comunque sulla collettività. Un'azienda fondamentalmente deve poter lavorare correttamente, al giusto prezzo e pagare quello che deve.

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a Trex
Cioè tu ritieni giusto PAGARE per lavorare nel NOSTRO paese?? Ossia un"pizzo legalizzato" in voga fra i mafiosi?...fuori di testa, così come l'ammontare delle multe inflitte a chi ha sempre lavorato ONESTAMENTE!!! Tutto questo SCHIFO è esploso con gli accordi "unilaterali' grazie alla libera circolazione dei disperati che il popolo ha accettato con l'inganno! I controlli non li fanno perché gli sta bene così, un mercato libero...

WGWG 6 anni fa su tio
In dialetto si dice : PASTRUGNONI

Max73 6 anni fa su tio
Adesso è ora di finirla di prendersi gioco delle ditte ticinesi. Se volete tutelarci sul serio, a noi che paghiamo le tasse in Ticino, non è questa la strada... Obbligate ad iscriversi chi viene da fuori, non chi risiede, vi rendete conto di quello che state facendo? Siete ridicoli, Zali e Rossi è meglio che diate le dimissioni per un Ticino migliore...

Zep 6 anni fa su tio
Il canto del cigno del cartello dell'edilizia. Nonostante l'Esecutivo abbia intimato loro l'arresto nell'esercizio della tirannia; nonostante il Giudiziario abbia sancito l'illegittimità della LIA; si aggrappano al cavillo dell'ancora non sancita abrogazione formale da parte del Legislativo per cercare di attuare l'estorsione del 2018, da loro prevista entro il 31 marzo. Ancora una volta chi si chinerà all'ingiustizia non rivedrà il suo denaro, fagocitato dall'UAE per tramite dell'articolo 19 LIA.

ceto1960 6 anni fa su tio
LIA ne più ne meno di un cartello per i grossi magna magna. Sapete i nostri avi avevano poco ma avevano una grande cosa LA LIBERTÀ. Adesso si vuole regolamentare tutto

rompibal 6 anni fa su tio
I furbi sono sempre contrari a tutto quello che regola l'abusivismo.

gabola 6 anni fa su tio
Perche una legge simile nei trasporti svizzeri funziona nell'edilizia no?

tip75 6 anni fa su tio
che ridicoli

miba 6 anni fa su tio
Risposta a tip75
Esatto, ma forse più che ridicoli decisamente pagliacci.....

Bandito976 6 anni fa su tio
La LIA come altre lobby serve solo a far cassetta alle spalle della gente che lovora.

MIM 6 anni fa su tio
Vero, non è il Titanic, è un iceberg dove cozzano le navi degli artigiani che non vogliono altro che poter lavorare.

Salbra 6 anni fa su tio
Ieri sera ho guardato Falò e da quello che ne è uscito ho visto più contrari che favorevoli ! In più impedendo a piccole aziende di lavorare hanno solo creato problemi e situazioni economiche disastrose ovunque ! Se la Svizzera dice che è illegale..allora è illegale ed il Ticino deve ubbidire a Berna senza discussioni ...,ma come ben sappiamo il nostro governicchio è assetato di soldi ....

Figenfeld 6 anni fa su tio
L'avevo detto diverse volte che la LIA è anticostituzionale, vuol dire che sono stati penalizzati soprattutto gli artigiani Ticinesi, Residenti e il resto della Svizzera! Lo scopo era che pagavano la LIA i padroncini fuori confine CH, per causa del dumping salariale. Non ha mai esistito una legge cosi stupida come LIA a livello Svizzero, perché discrimina proprio le nostre imprese, e siamo sempre noi Svizzeri a pagare senza che sia stato raggiunto l'obiettivo corretto. Idea destra e messa in atto con maggioranza centro sinistra, ovvio!

Fran 6 anni fa su tio
Una legga senza senso. Avete mai provato a telefonare? Non risponde MAI nessuno al telefono! Che poi questa specie di direttrice: ma.chi sarebbe?? Boooh. La LIA è una Legge nata, approvata e entrata in vigore dalla notte al giorno. Della serie.... se vogliono ... tutto fanno. NO a questa farsa che impedisce ad un piccolo pittore TICINESE che si mantiene da 25 anni, da un giorno all'altro, a dover chiudere la sua piccola attività e chiedere l'assistenza. Poi arrivano i padroncini 'tagliàn, con certificati pure presi da Internet e ..... ricevono l'abilitazione a lavorare. Andate avanti cosi e chiudiamo sto Ticino che è già morto.
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