Intervento di polizia questa mattina per uno sversamento. Il problema delle sostanze chimiche provenienti dalle Ferriere sarebbe «noto»
STABIO - Con la pioggia di questa mattina, nelle acque del Laveggio è venuta a galla una nuova grana per la Divisione dell'ambiente. Nei pressi delle Ferriere la superficie del fiume si è coperta di macchie d'olio, causate - sembrerebbe - da perdite di idrocarburi all'interno dello stabilimento siderurgico. Un passante, a passeggio con il cane, se ne è accorto e ha chiamato la Polizia cantonale, intervenuta sul posto poco dopo le 9.00.
La pattuglia è arrivata «dopo una ventina di minuti dalla segnalazione» racconta il testimone, che si dice «preoccupato» per l'atteggiamento degli agenti. «Sembrava non gliene importasse nulla, hanno scattato qualche foto minimizzando l'accaduto e dopo 10 minuti erano già ripartiti».
Il problema di per sé non è d'ordine pubblico: ma per il Dipartimento del territorio l'allarme non è senz'altro trascurabile. Sulle cause dell'inquinamento del terreno Laveggio nei pressi delle Ferriere sono in corso accertamenti. Non si tratterebbe comunque della prima volta.
Il fiume, negli anni scorsi, è stato oggetto di interventi di ripopolamento ittico ed è un ambiente protetto a livello cantonale. La riserva naturale Molino-Colombera è stata istituita nel 2016 con un decreto del Consiglio di Stato, proprio per tutelare il corso d'acqua in un territorio altamente industrializzato. Ma i decreti da soli non bastano: e intanto l'acqua scorre.