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CANTONECentri d’accoglienza mezzi vuoti (ma non a Chiasso)

11.03.18 - 10:10
Il basso numero di richiedenti l’asilo registrato nel 2017 ha generato costi di gestione superiori: 132 franchi giornalieri a testa
Tipress
Centri d’accoglienza mezzi vuoti (ma non a Chiasso)
Il basso numero di richiedenti l’asilo registrato nel 2017 ha generato costi di gestione superiori: 132 franchi giornalieri a testa

CHIASSO - Lo scorso anno soltanto due delle venti strutture per richiedenti l’asilo presenti in Svizzera hanno registrato un tasso di occupazione superiore al 75%: a Chiasso e a Zurigo. Tutti gli altri alloggi erano mezzi vuoti, come mostra un rapporto della Segreteria di Stato della migrazione di Berna (SEM) reso noto dall'odierna edizione della SonntagsZeitung. Il motivo? Il numero di richiedenti l’asilo registrato nel nostro paese è sceso ai livelli del 2010.

Ma se da una parte il calo degli arrivi ha portato a una minore sollecitazione delle strutture di accoglienza, dall’altra non ha mancato di generare costi superiori alla media. Per ogni richiedente l’asilo la Confederazione prevede infatti una spesa giornaliera di 83 franchi per assistenza, sicurezza e vitto. Un importo, questo, che nel 2017 è salito a 132 franchi giornalieri per persona. Negli anni precedenti la spesa si aggirava tra gli 80 e i 107 franchi.

Il domenicale riporta, in particolare, l’esempio del centro per richiedenti l’asilo di Boltingen, nel Canton Berna. Una struttura, questa, pensata per al massimo 120 persone, ma che lo scorso anno ha registrato un’occupazione media del 18%. In questo modo, nel solo centro in questione la spesa giornaliera per ospite era di 350 franchi. Si consideri, infatti, che soltanto per la sicurezza la Confederazione spendeva 120’000 franchi al mese.

Se i costi fossero rimasti al livello preventivato di 83 franchi al giorno, a livello nazionale si sarebbero verosimilmente potuti risparmiare oltre 30 milioni di franchi. Ma il SEM, interpellato dalla SonntagsZeitung, si difende: «La Confederazione deve essere in grado di far fronte alle fluttuazioni con le strutture esistenti» spiega Martin Reichlin del servizio stampa. Se gli alloggi non fossero disponibili nel caso di un importante aumento di arrivi, l’allestimento a breve termine genererebbe costi notevoli.

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