La Sezione transfair Posta Sud ha votato una risoluzione da trasmettere al Consiglio federale
LUGANO - La Sezione transfair Posta Sud, riunita in assemblea il 10 marzo, ha votato una risoluzione riguardante lo scandalo AutoPostale: «Anche i vertici devono assumersi le loro responsabilità».
La riflessione è incentrata sulla dirigenza della Posta che, nonostante gli illeciti percepiti, non ha ancora subito misure. «Questo modo di procedere - si legge nella risoluzione - è incomprensibile soprattutto se paragonato all’attuale situazione nella quale i dipendenti della Posta, nelle varie unità, subiscono licenziamenti, ristrutturazioni e misure di esternalizzazione e risparmio».
«Due pesi e due misure quindi?», di domandano i dipendenti del gigante giallo. «Se un “semplice dipendente” avesse fatto anche solo un terzo di quanto avvenuto a livello dirigenziale, sarebbe stato allontanato senza se e senza ma. In questo caso invece, la fiducia sembra non essere intaccata minimamente, come è possibile? Eppure i salari esorbitanti percepiti da questi manager vengono la maggior parte delle volte giustificati con la grande responsabilità che deriva da questi ruoli. Ma se ora la responsabilità non se la assumo loro, chi se la deve assumere?».
La Sezione transfair Posta Sud ritiene che questo modo di procedere «danneggi l’immagine della Posta tutta e si ripercuota negativamente sulla fiducia che i collaboratori possono riporre nel loro datore di lavoro». Viene quindi chiesto al Consiglio federale «di fare una profonda riflessione su quanto sta avvenendo all’interno di AutoPostale in particolare ed all’interno della Posta tutta, in quanto i segnali che le cose non stiano più funzionando sono ormai diventati evidenti».