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CANTONEBertoli visita la RSI ed Espoprofessioni

08.03.18 - 17:35
Il Presidente del Consiglio di Stato ha voluto approfondire la tematica dell'informazione, messa sotto i riflettori in questi ultimi mesi
RSI/Matteo Aroldi
Il Consigliere di Stato Manuele Bertoli con parte del suo staff di direzione e il direttore della RSI Maurizio Canetta.
Il Consigliere di Stato Manuele Bertoli con parte del suo staff di direzione e il direttore della RSI Maurizio Canetta.
Bertoli visita la RSI ed Espoprofessioni
Il Presidente del Consiglio di Stato ha voluto approfondire la tematica dell'informazione, messa sotto i riflettori in questi ultimi mesi

COMANO - Prosegue il ciclo di visite del Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli volte ad approfondire la tematica dell’informazione, messa sotto i riflettori in particolar modo in questi ultimi mesi. Lo scopo di queste visite è di conoscere da vicino il funzionamento dei diversi mezzi di comunicazione e al contempo dare la possibilità ai diversi interlocutori di evidenziare o approfondire alcune specificità.

Dopo aver visitato le redazioni di tre testate della carta stampata, Bertoli ha atteso l’esito della votazione del 4 marzo sull’iniziativa no Billag per andare a visitare la sede di Comano della Radiotelevisione svizzera. Incontro che si è svolto con il direttore della RSI Maurizio Canetta, in presenza dei membri del Comitato direttivo dell’azienda. A distanza di due giorni dall’esito del voto che ha visto respingere in modo netto l’iniziativa, con un’affluenza importante alle urne, il direttore Maurizio Canetta ha aperto l’incontro riconoscendo la grande responsabilità che l’azienda sente nei confronti di tutti coloro che il 4 marzo hanno scelto di sostenere il mandato di servizio pubblico radiotelevisivo. Il Consigliere di Stato ha dal canto suo ribadito il ruolo centrale che ha l’informazione nel processo democratico in particolare di un Paese che ha dotato il cittadino degli strumenti per praticare la democrazia in modo diretto.

Anche da questo incontro, come da quelli con le testate della carta stampata, è apparso che la sfida importante sarà quella di «mantenere alta la qualità dell’informazione tenendo il passo con i grandi cambiamenti», soprattutto legati all’evoluzione tecnologica, che stravolgeranno il panorama mediatico nei prossimi decenni.

L’incontro ha permesso di ricordare anche le importanti collaborazioni che il Dipartimento diretto da Bertoli ha con la RSI. Vi sono, infatti, diverse forme di cooperazione con gli Istituti scolastici ad esempio per spiegare cosa sono le fake news. Tra i progetti che vedono un’importante collaborazione anche swissskills, il portale la nostra storia e non da ultimo Espoprofessioni.

Il Consigliere di Stato, ha anche ricordato l’importanza che la RSI riveste non solo in veste di datrice di lavoro, ma anche come azienda formatrice, invitandola a fare nel limite del possibile ancora di più. «Oggi in Ticino vi è un equilibrio tra offerta e domanda formativa e questo è un bene nel senso che i giovani riescono a trovare una collocazione, ma al contempo questo stato di equilibrio non permette agli allievi di poter usufruire di una reale scelta del percorso da intraprendere». L’azienda dal canto suo sta, in effetti, valutando come sviluppare nuovi percorsi soprattutto nel digitale e come aumentare l’offerta di posti di stage.

Dopo l’incontro si sono uniti alla visita degli studi televisivi i capi divisione e alcuni collaboratori di staff del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Un’occasione per conoscere insieme anche le diverse figure professionali altrimenti non visibili allo spettatore.

Bertoli con il suo staff ha poi fatto visita a espoprofessioni, incontrando sia i diversi espositori sia i visitatori, in gran parte scolari e docenti delle scuole medie. «Espoprofessioni è un’importante vetrina per promuovere la formazione professionale, fiore all’occhiello del sistema educativo svizzero», sottolineano dal DECS. «Aiuta non solo i giovani a orientarsi alla fine della scuola dell’obbligo, ma anche coloro che, già attivi professionalmente, desiderano approfondire delle competenze o cambiare ambito lavorativo».

In questo senso, pur capendo il segnale che vuole essere lanciato dall’Unione Associazioni dell’edilizia (UAE) che oggi ha disertato per protesta lo spazio espositivo dedicato ai mestieri edili, il Consigliere di Stato si rammarica per i giovani che restano così orfani della presentazione di un importante settore lavorativo e invita l’UAE a tornare ad animare il suo stand.

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