Micaela Zambelli, titolare di un esercizio in via Cattedrale, risponde alle critiche di chi sostiene che i negozi non sono in grado di innovarsi. La prossima settimana l’incontro con la Città
LUGANO - Il problema dei commerci in centro a Lugano si trascina ormai da tempo. Negozi che chiudono, grandi marche che scappano, spazi vuoti e strade deserte. C’è anche chi, come l’imprenditore Lodovico Brioschi, attribuisce parte della colpa «ai commercianti che non sono in grado di innovarsi e sono fermi a modelli validi decenni fa».
A questa accusa Micaela Zambelli, proprietaria del negozio “La Signora Degli Anelli”, risponde: «Non siamo noi commercianti che agiamo da “vecchi”, è la città in cui abbiamo le nostre attività che non è innovativa». Per la titolare del commercio di via Cattedrale, il Municipio su questo argomento avrebbe le sue colpe: «Una cliente mi ha detto di avere speso 18 franchi di parcheggio per venire da me, oltre alla benzina. Noi abbiamo mille idee per innovarci e rendere la città più interessante, ma perché dobbiamo farlo a nostre spese? Inoltre passeremmo il tempo a chiedere permessi per agire sul suolo pubblico».
Non la pensa allo stesso modo Mario Tamborini: «È troppo facile dire che Lugano non è attrattiva. La Città ci mette del suo, ma anche i titolari dei negozi devono farlo». Il segretario dell’associazione dei commercianti di via Nassa ammette che una crisi effettivamente c’è, ma pensa sia riduttivo da parte dei commercianti dare sempre la colpa a qualcosa: «Cosa fanno quelli che si lamentano per contrastare la crisi? Parlare di colpa mi sembra troppo, ma alcuni sono rimasti fermi al secolo scorso, nel sistema di vendita, nel modo di porsi, in certi casi anche nel servizio e nel prodotto che offrono. Tanti si sono trovati impreparati ad affrontare questa situazione».
Una trentina di commercianti attivi tra via Cattedrale, piazza Cioccaro, via Motta e Salita Chiattone ha deciso di stilare una serie di proposte per rilanciare il centro cittadino, da sottoporre al Municipio. Le richieste, come ci spiega Micaela Zambelli, verranno svelate all’incontro previsto il 12 marzo con il Municipio e gli addetti ai lavori. Principalmente si tratta di spingere affinché Lugano diventi “città turistica”, ma anche - in attesa della nuova legge cantonale sui negozi - che l’Esecutivo cittadino interceda per l’ottenimento di permessi speciali sugli orari di apertura prolungati in occasione di manifestazioni o della domenica con i musei aperti.
Aldilà delle singole proposte, «l’obiettivo è permettere a Lugano di tornare ad essere una città attrattiva».