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CANTONEAccusato di tentato assassinio, ma non si presenta in aula

08.03.18 - 10:13
Furioso con i vicini, aveva dato fuoco allo stabile in cui viveva. Corte costretta a rimandare il processo per assenza non giustificata dell'imputato
Rescue Media
Accusato di tentato assassinio, ma non si presenta in aula
Furioso con i vicini, aveva dato fuoco allo stabile in cui viveva. Corte costretta a rimandare il processo per assenza non giustificata dell'imputato

LUGANO - Oggi avrebbe dovuto presentarsi alle Criminali di Locarno, riunite a Lugano, per rispondere principalmente dei reati di tentato assassinio plurimo e incendio intenzionale. Ma l’imputato di 57 anni del Locarnese non ha voluto presentarsi. E negli scorsi giorni, in carcere, avrebbe anche tentato il gesto estremo. Un’assenza non giustificata, quella di oggi, che ha costretto la Corte, presieduta dal giudice Marco Villa, a prevedere una seconda citazione, verosimilmente ad aprile. In caso che l’assenza si ripeta, il processo avverrà in contumacia.

I fatti - All’inizio del marzo 2017, il 57enne - difeso dall’avvocato Deborah Gobbi - aveva dato fuoco allo stabile in cui viveva, in via Franzoni a Locarno. Il motivo? Era infuriato con gli altri inquilini che non rispettavano le regole, come si evince dall’atto d’accusa firmato dalla procuratrice Chiara Borelli. Dai turni della lavanderia a tutta una serie di rumori molesti. Ed è per questo che si sarebbe rifiutato di pagare la pigione, con conseguente disdetta da parte dell’amministrazione. A quel punto avrebbe allora deciso di mettere in atto la sua vendetta: bruciare lo stabile che definiva “merdaio”, sapendo di mettere in pericolo la vita degli altri inquilini. E avrebbe anche avuto l’intenzione di uccidere la convivente.

Tutto pianificato - Per mettere in atto il suo piano, nell’anno precedente si era procurato quattro taniche di benzina. Benzina che aveva poi cosparso in cantina. Ed era anche in possesso di una serie di armi. Le prove delle sue controversie con l’amministrazione dello stabile le aveva cancellate dai suoi dispositivi. I documenti cartacei li aveva depositati in cantina, dove avrebbero dovuto essere inceneriti nel previsto incendio.

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