Sul Verbano trasporti ancora fermi. Ventuno persone senza lavoro. Da Arona il direttore della Navigazione Lago Maggiore si dichiara "innocente". Intanto, per oggi è prevista una protesta simbolica
GAMBAROGNO – Ancora niente battelli sul Verbano. La data dello spartiacque doveva essere quella del primo marzo. Ma il nuovo consorzio italo-svizzero non decolla. Una situazione drammatica per una regione, quella del Gambarogno, che vive di turismo e che conta diversi pendolari verso Locarno. Intanto, ventuno dipendenti della navigazione sono ancora senza lavoro. E nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì, alcuni cittadini, in primis Paolo Pedroni, si ritroveranno al debarcadero di Magadino per una manifestazione simbolica. «Aspetteremo un battello che non arriverà – dice Pedroni –. La nostra non è una polemica. Vogliamo solo manifestare il disagio che i gambarognesi stanno vivendo. Ormai da mesi».
Mancano gli accordi – Cosa succederà al consorzio? Da una parte la Navigazione Lago di Lugano. Dall'altra la Società Navigazione Lago Maggiore. Due entità che sembrano non avere ancora trovato il giusto equilibrio. E lo si intuisce anche dalle parole di Davide Bartolini, portavoce della Navigazione luganese. «Ci sono ancora alcune questioni da risolvere». Si parla di aspetti burocratici ed economici. «Si sta lavorando per trovare delle soluzioni», taglia corto Bartolini.
La reazione italiana – Da Arona, sede della Società Navigazione Lago Maggiore, il direttore Gian Luca Mantegazza fa rimbalzare le responsabilità dall'altra parte del confine. «Noi i battelli li abbiamo qui, pronti all'uso. Rappresentiamo la parte tecnica, esecutiva. Aspettiamo che qualcuno ci dica qualcosa. Mi dispiace, perché ci vanno di mezzo i cittadini, dal momento che viene a mancare un servizio importante. Noi sappiamo che dal 25 marzo riprenderemo i servizi internazionali. Per il resto dei trasporti non so che dire. C'è molta confusione».
La Confederazione non sborserà un soldo – Confusione, sì. È la parola giusta. Mentre nella giornata di oggi è previsto un importante incontro sulla questione a Lucerna, l'Ufficio federale dei trasporti ha fatto sapere che la Confederazione non intende investire finanziariamente nella trattativa.
Un servizio prioritario – Intanto, nel Gambarogno si resta in attesa. «Siamo preoccupati – conclude Pedroni –. Ci sono studenti e lavoratori che necessitano di questo servizio. E anche i turisti che ci renderanno visita. Per noi non è importante sapere di chi è la colpa. Per noi la priorità è che il servizio riprenda al più presto».