Il racconto di Jetmir Idrizi: «Quando ho capito le sue intenzioni era ormai troppo tardi»
ZURIGO - Dopo una nottata trascorsa con i suoi amici, Jetmir Idrizi stava tornando a casa. Era l’alba di domenica quando il ventenne è passato vicino alla stazione centrale di Zurigo con la Jaguar XF di suo padre. «Mi sono fermato perché ho visto un'auto in panne», ha raccontato oggi a "20 Minuten" . Ma al momento di fissare i cavi sulla batteria dell’auto ferma, un estraneo si è avvicinato e se n’è andato con la sua auto.
«Si è avvicinato e ha detto che voleva aiutarci. Gli ho detto che ce la saremmo cavata da soli, ma si è seduto lo stesso al volante della macchina di mio padre. Quando ho capito le sue intenzioni era ormai troppo tardi», ricorda Jetmir Idrizi. Il giovane si è quindi ritrovato senza auto e senza soldi, che erano nel veicolo. Fortunatamente, l'altro autista, la cui auto era stata nel frattempo riavviata, gli ha dato un passaggio a casa.
Cuore di papà - Una volta a casa, suo padre non era affatto arrabbiato, assicura il ragazzo. «Era contento che non mi fosse successo niente». Il fuggitivo è poi stato fermato e arrestato a Roveredo (GR). «Siamo stati fortunati che non sia riuscito ad arrivare in Italia. L’auto aveva solo qualche ammaccatura e uno specchietto retrovisore rotto. Speriamo che l'assicurazione copra i danni», continua il Jetmir Idrizi.
I 2’000 franchi in contanti che erano nell'auto al momento dei fatti non sono però stati trovati. Forse il 39enne marocchino li ha spesi durante la sua fuga. Nonostante tutto ciò che è successo, Jetmir Idrizi non si pente di essersi fermato ad aiutare l'automobilista in panne e assicura: «Lo rifarei senza esitazioni».