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LOCARNOAnno zero al ristorante "sociale": «Qui si respira umanità»

20.02.18 - 06:03
Il Vallemaggia, portato avanti da persone che beneficiano di una rendita d’invalidità, ha perso il suo chef stellato. E ora volta pagina, con una linea giovane.
Anno zero al ristorante "sociale": «Qui si respira umanità»
Il Vallemaggia, portato avanti da persone che beneficiano di una rendita d’invalidità, ha perso il suo chef stellato. E ora volta pagina, con una linea giovane.

LOCARNO – Una storia lunga 12 anni, giunta a un bivio. È ufficialmente partita una nuova era al Ristorante Vallemaggia di Locarno, struttura portata avanti da persone che beneficiano di una rendita di invalidità. Il progetto, dallo scorso primo di febbraio, è orfano di Gérard Perriard, chef stellato che per un decennio ha guidato con successo lo staff del locale. Ora Perriard si gode la pensione. E al Vallemaggia si volta pagina. «Con una linea giovane – dice Ronnie Figura, classe 1980 neo gerente –. E con una piccola rivoluzione interna. La parte amministrativa e quella gastronomica ora sono separate».  

Un'eredità pesante – A raccogliere l’eredità di Perriard ai fornelli, ecco il 34enne Remo Migliorini, per anni suo vice. «Sono cresciuto in questa cucina. Continueremo a puntare su piatti semplici, regionali e stagionali. Con un particolare occhio di riguardo ai nostri collaboratori».  C’è chi è ipovedente, chi ha fragilità emotive, chi è confrontato con un handicap motorio… Storie di vita che si incrociano. «In totale – riprende il cuoco – la scuderia del Vallemaggiacomprende 25 “ragazzi”, suddivisi tra cucina, ristorante, buvette e lavanderia».

Momenti di debolezza – Sul posto anche una giovane cuoca professionista. E, soprattutto, un educatore sociale. «Questo – evidenzia Figura – perché sappiamo che i nostri impiegati, pur essendo molto professionali, possono avere momenti di debolezza, di sconforto. È soprattutto in questo che ci distinguiamo da unristorante tradizionale, dove i ritmi frenetici non permettono di assistere un collaboratore in difficoltà».

Le voci dei ragazzi – Dalla cucina spunta Igor, addetto al servizio. E si racconta davanti alla telecamera: «Qui ho avuto una grande possibilità. C’è stato un periodo della mia vita in cui mi sentivo inutile. In un anno e mezzo ho imparato tutto. Ora sto camminando con le mie gambe». Poi arriva Camilla, confrontata con problemi di stanchezza. «Lavoro tanto e, senza rendermene conto, a un certo punto non ce la faccio più». Entusiasta Joel. «Ho sempre voluto lavorare in questo settore. Faccio un po’ di tutto».   

Alta qualità – In generale, e lo si nota nel video girato sul posto, al ristorante Vallemaggia regna un clima di unione. «I nostri collaboratori sono orgogliosi di quello che fanno – fa notare Figura –. Anche perché noi li trattiamo da veri professionisti. La qualità del cibo e del servizio deve essere impeccabile. Anche per questo il ristorante è stato sempre apprezzato».

Integrazione a 360 gradi – Un esempio di integrazione, come lo sono il Canvetto di Lugano o L’Uliatt di Chiasso. Ristoranti che aiutano chi si trova confrontato con una rendita d’invalidità a reinserirsi nel mondo professionale. A Locarno il progetto viene portato avanzi grazie al sostegno di Pro Infirmis. «E oggi è più lanciato che mai – sostiene Figura –. Qui si fa integrazione a 360 gradi. Personalmente arrivo dal settore della ristorazione tradizionale. E inizialmente avevo qualche interrogativo su come sarebbe stato lavorare in un locale a carattere sociale. Non conoscevo questo mondo. E ho scoperto tanta umanità».

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COMMENTI
 

Mattonella 6 anni fa su tio
Complimenti! Ho mangiato diverse volte al Ristorante Vallemaggia, sono sempre stata soddisfatta del cibo come pure del servizio

Laika1 6 anni fa su tio
Bravi ragazzi!!! Complimenti a tutti!!!
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