Il responsabile della Croce Verde: «Il turnover nella nostra tenda è elevato. Fortunatamente il fenomeno negli ultimi anni è calato»
BELLINZONA - Il conto alla rovescia per il Carnevale più atteso, quello di Bellinzona, è iniziato. A prepararsi all'evento, che da giovedì 8 a martedì 13 febbraio porterà festa e musica nel centro storico della Capitale, non ci sono solo le migliaia di "mascherine" pronte a sfoggiare sgargianti ed eccentrici vestiti, ma anche addetti alla sicurezza e soprattutto i soccorritori. Questi ultimi, come ogni anno, saranno sollecitati in particolar modo da chi esagera con gli alcolici.
Appuntamento in Piazza Simen - «Siamo presenti già da qualche edizione con una configurazione che si è rivelata efficace», ci spiega Fabiano Emma, Responsabile Operativo della Croce Verde di Bellinzona. Chi ha bisogno di aiuto, può infatti recarsi in Piazza Simen. «Come sempre allestiremo la tenda sanitaria dove, oltre ai nostri soccorritori diplomati, saranno disponibili sette posti per chi necessita di un primo soccorso, ha bisogno di stare un po' tranquillo e al caldo, o non ce la fa a tornare a casa».
Fenomeno in calo - Il responsabile della Croce Verde conferma che la maggior parte degli interventi si rendono necessari per abuso di alcol. Una tendenza, questa, che nelle ultime edizioni del Rabadan sta registrando una parabola discendente. «Nel 2017 abbiamo ospitato 73 persone. L'anno prima erano 85, nel 2015 erano state 125».
Turnover elevato - Ciò non vuol dire che il lavoro dei soccorritori sia diventato più semplice: «Nella nostra tenda c'è sempre un turnover abbastanza alto. Quello che facciamo è cercare di stimolare la gente a riprendersi. Di solito sostano una mezz'oretta. Due ore al massimo».
Qualche ospedalizzato... - Quando non c'è più posto, l'alternativa è il ricovero in ospedale. «ma è l'ultima ratio - sottolinea Emma -. Di solito vengono ospedalizzati quelli che ne hanno bisogno. Si tratta di pazienti che hanno riportato piccoli traumi, hanno avuto dei malori. O che hanno bevuto veramente tanto. L'anno scorso sono stati 16».
...ed esagitato - Non manca l'appuntamento con l'esagitato di turno: «Qualche "irrequieto" arriva. Fortunatamente non c'è mai stato pericolo per il personale. Da una parte perché gli agenti di sicurezza sono sempre presenti, dall'altra perché non costringiamo nessuno a stare nella nostra tenda».
La procedura d'accoglienza? «Standard. Rileviamo i dati di chi si presenta e poi facciamo una valutazione di tipo sanitario. Nella maggior parte dei casi è solo gente che ha bisogno di riposare e smaltire i fumi dell'alcol».