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PARADISOGrattacapo in casa anziani, alcuni ospiti con la scabbia

06.02.18 - 08:30
Una decina di casi dallo scorso settembre, sembrava sconfitto ma il parassita è ricomparso in gennaio. Il sindaco Ettore Vismara: «Un problema fastidioso ma nessun allarmismo»
Grattacapo in casa anziani, alcuni ospiti con la scabbia
Una decina di casi dallo scorso settembre, sembrava sconfitto ma il parassita è ricomparso in gennaio. Il sindaco Ettore Vismara: «Un problema fastidioso ma nessun allarmismo»

PARADISO - Dallo scorso autunno la Residenza anziani di via Zorzi a Paradiso è confrontata con un tignoso focolaio di scabbia. Si tratta di una malattia antica. Se ne trovano addirittura tracce nella Bibbia, ma la sua fama è peggiore dell’effettiva pericolosità. La scabbia - come ribadito in passato dallo stesso medico cantonale - non rappresenta infatti un problema di sanità pubblica, ed è forse più insidiosa la strumentalizzazione della patologia quando tra i colpiti ci sono stati dei richiedenti l’asilo.

Perché di scabbia ci si può ammalare ovunque, anche all’interno di strutture socio-sanitarie come hanno sperimentato sulla loro pelle una decina di ospiti della casa anziani di Paradiso (la stessa dove nel 2010 la decana svizzera di allora, Rosa Rein aveva spento 112 candeline). I primi casi sul finire dell’estate e, nonostante i trattamenti di profilassi cui è stato sottoposto anche il personale della struttura, il problema si è ripresentato. A segnalare la vicenda a Ticinonline/20 minuti è la madre di un’anziana che regolarmente lo scorso anno faceva visita ad un’amica ospite della Residenza. «All’improvviso ha iniziato ad avvertire un forte prurito. Preoccupati pensavamo si trattasse di un’intolleranza a un farmaco. Ma la visita dal dermatologo ha sgombrato il campo dai dubbi. Mia madre aveva preso la scabbia dalla sua amica». Nello specifico ci sono voluti due mesi, da settembre a ottobre, per curare con pastiglie e pomate la malattia che provoca  eruzioni cutanee, prurito intenso e talvolta, come nel caso dell’anziana donna, anche croste. All’origine della scabbia c’è un acaro, il Sarcoptes scabiei, un parassita invisibile all’occhio umano che s’annida e vive specificatamente nell’epidermide umana. L’igiene personale - e questo va sottolineato a scanso di equivoci - è irrilevante nell’acquisizione e nella trasmissione della malattia che resta in incubazione da 3 giorni fino a 6 settimane. Epperò la lotta è dura: «Avevo consigliato a mia madre di tenere solo contatti telefonici con l’amica. E proprio durante una telefonata ha saputo da un’infermiera che la scabbia era tornata a colpire».

Una recidiva confermata dal sindaco di Paradiso: «Nonostante tutti gli sforzi fatti la scabbia è ricomparsa di recente - dice Ettore Vismara -.  È un problema fastidioso, ma non va fatto allarmismo. Mi dicono che nelle case anziani può capitare. Siamo intervenuti subito, segnalando la situazione al Cantone. Sono stati coinvolti un dermatologo e il medico cantonale ed è stato attuato il protocollo di disinfezione. Sembrava tutto sotto controllo ma il 27 gennaio si è dovuto fare un altro trattamento per un nuovo caso. Avremo presto un nuovo incontro con il medico cantonale».  

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