La provocazione di un 50enne del Bellinzonese che rifiuta il sistema del pass per l'accesso all'area. La Città. «Previste eccezioni»
BELLINZONA - Si avvicina la settimana di Carnevale, notoriamente dedicata a bagordi e feste. Ma la gioia per l’imminente arrivo non è condivisa da tutti. C’è chi, infatti, con un Carnevale in particolare (il Rabadan) ha il dente avvelenato. E.G.*, 50enne del Bellinzonese, rifiuta infatti di dover pagare per l’ingresso nell’area dedicata alle feste.
Le motivazioni del rifiuto E.G. le ha esplicitate, nero su bianco, inviandole non solo al Municipio di Bellinzona e all’Associazione Rabadan, ma anche alla sezione Sorveglianza dei prezzi (SPR) del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR).
«Chi deve raggiungere, per svariati motivi, qualcuno che risieda nell’area del Carnevale, non può farlo senza il pass d’ingresso. Lo stesso vale per chi vuole recarsi negli esercizi pubblici. Per non parlare del fatto che nella stessa area ci sono uffici, studi di liberi professionisti, laboratori...», sottolinea E.G.
«Non tutto è prevedibile» - Il nostro interlocutore lamenta i termini imposti per richiedere i permessi d’accesso alla società Rabadan: «Stabilire una data entro la quale ottenere l’autorizzazione ad accedere a un luogo pubblico è fuori luogo. Non tutto è prevedibile», aggiunge. Infine E.G. lamenta quella che ritiene essere una violaziona della privacy: «All’ingresso ci si trova di fronte ad agenti privati. Per accedere bisogna spiegare i motivi della visita. Mettiamo che stia andando a trovare un’amante? Come se non bastasse ti perquisiscono e ti sottraggono persino la bottiglia di vino che volevi portare». Da qui la proposta: «Non si potrebbe far pagare per l’accesso alle tendine e lasciare libera la gente di muoversi per la città come sempre?».
La replica tardiva del Municipio - Le domande, identiche, le ha rivolte la Sorveglianza dei prezzi (SPR) alla Città di Bellinzona. Che ha risposto. Dopo 9 mesi. «Il periodo di svolgimento del tradizionale carnevale Rabadan - si legge nella replica del Municipio - è reso noto con largo anticipo. Basta dunque organizzarsi per tempo e segnalare eventuali circostanze particolari».
La provocazione: «Con tanti ristoranti all’esterno dell’area del Carnevale…» - Il Municipio assicura di venire incontro alle esigenze di chi ha bisogno di accedere nell’area del Carnevale, non per partecipare alla festa: «Basta segnalarlo». Lo stesso varrebbe per chi desidera recarsi negli esercizi pubblici nell’area della festa anche se, in questo caso, la risposta della Città è provocatoria: «Verosimilmente nemmeno ci sarebbe il posto e comunque vi sono altri locali immediatamente all’esterno dell’area del Carnevale. Un po’ strano - si legge nella risposta - che qualcuno voglia andare in un esercizio pubblico entro l’area del Carnevale senza intenzione di partecipare allo stesso».
Le eccezioni - Per quanto riguarda le eccezioni il Municipio assicura: «Il termine prescritto per richiedere il pass gratuito rappresenta una mera indicazione d'ordine e non certo perentoria». Quindi sugli agenti di sicurezza viene precisato: «Sono autorizzati alle perquisizioni dalla Polizia cantonale. La perquisizione rappresenta un atto di prevenzione a tutela dell'ordine pubblico».
«Basi legali?» - La risposta non è stata gradita dal 50enne. Che ribatte: «Non è certo compito del Municipio dare indicazioni sulla disponibilità o meno di posti nei vari esercizi pubblici nell'area del Carnevale». Infine si domanda: «Mi chiedo se vi siano le basi legali per introdurre questo pass, visto che l'autorizzazione "uso accresciuto del suolo pubblico" non deve andare a discapito di altri cittadini.
Anche i commercianti si lamentano - A quanto pare E.G. non è l'unico a vedere in malo modo la comparsa di barriere in previsione del Carnavale. Anche un gruppo di commercianti, infatti, ha scritto al Municipio lamentando alcuni sbarramenti a una ventina di giorni dalla festa. «Troviamo inaccettabile sbarrare le entrate, riempire le zone di nastri bianchi e rossi giorni prima della manifestazione, senza tenere conto dei danni finanziari che vengono arrecati a noi commercianti».