Cerca e trova immobili

BELLINZONAAgenti a processo e rumeno picchiato: «Non abbiamo mai oltrepassato quella porta»

16.01.18 - 11:48
I due agenti della Polizia cantonale sospettati di aver picchiato un cittadino rumeno nel corso di un fermo avvenuto nel gennaio del 2015 hanno respinto in aula le accuse nei loro confronti
Archivio Ti Press
Agenti a processo e rumeno picchiato: «Non abbiamo mai oltrepassato quella porta»
I due agenti della Polizia cantonale sospettati di aver picchiato un cittadino rumeno nel corso di un fermo avvenuto nel gennaio del 2015 hanno respinto in aula le accuse nei loro confronti

BELLINZONA - «Non abbiamo mai oltrepassato la porta del deposito», né di conseguenza questa sarebbe in seguito stata chiusa alle spalle dei due agenti, lasciandoli soli all’interno del locale con l’uomo che avevano fermato. È quanto sostengono i due imputati oggi a processo alla Pretura penale di Bellinzona, accusati di lesioni semplici, abuso di autorità e - per uno solo dei due - di vie di fatto. Reati che sarebbero stati commessi in occasione del fermo di un cittadino rumeno avvenuto il 23 gennaio del 2015 nell’autorimessa della centrale di Polizia di Camorino.

Nel corso delle singole audizioni, i due agenti - patrocinati dagli avvocati Andrea Bersani e Brenno Canevascini - hanno ripercorso lo svolgimento di quella notte di quasi tre anni fa, fornendo ricostruzioni corrispondenti tra loro e, respingendo quanto invece sostenuto in alcuni verbali - in seguito ritrattati - da parte di alcuni colleghi. Quest’ultimi - che avevano preso parte al fermo - avevano sostenuto che i due colleghi, durante le perquisizioni, avessero trascorso del tempo chiusi all'interno del locale adiacente il garage assieme alle persone fermate quella sera, tra cui appunto il giovane rumeno.

Nella sua versione, il rumeno aveva sostenuto di essere stato spintonato, colpito con calci e pugni e di aver ricevuto almeno una ginocchiata nelle parti intime ed uno schiaffo a mano aperta, il tutto mentre era ammanettato. Versione già respinta dagli imputati, che hanno sempre sostenuto come il fermo si sia svolto nel massimo rispetto dei diritti dei sospettati.

Risposte più precise in merito a quanto sia effettivamente accaduto nella notte del 23 gennaio, saranno date nel pomeriggio, quando si procederà al sopralluogo del garage nella Centrale di Camorino.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE