Per il Municipio il prolungamento a sud di Lugano solo dopo il 2050 sarebbe incompatibile con le esigenze del Cantone, di Lugano e degli agglomerati urbani attraversati dall’asse ferroviario»
LUGANO - In merito alla procedura di consultazione sulla fase di ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria 2030/35, il Municipio di Lugano non ha mancato di esprimersi in maniera critica, condividendo con l’Associazione Pro Gottardo, la «grande preoccupazione» per l'assenza nei programmi di ampliamento della rete ferroviaria svizzera della pianificazione, la progettazione e il completamento (anche a tappe) della linea ferroviaria alpina del Gottardo.
Se l'Esecutivo, da un lato, esprime la propria soddisfazione per l’inserimento del collegamento tram-treno tra Bioggio e Lugano nel progetto di fase di ampliamento (FA) 2030/35, dall’altro ritiene che le tempistiche indicate dalla Confederazione per il completamento di AlpTransit, e in particolare del prolungamento a sud di Lugano solo dopo il 2050, siano «incompatibili con le esigenze di sviluppo del Cantone, di Lugano e degli agglomerati urbani attraversati dall’asse ferroviario del Gottardo».
«La crescita socio-economica, la qualità di vita e la competitività territoriale sono in stretta relazione con lo sviluppo dei collegamenti ferroviari regionali e transfrontalieri - sottolinea il Municipio -. La realizzazione dell’intera trasversale del Gottardo permetterebbe una maggiore competitività territoriale lungo il Corridoio Rotterdam-Genova e migliori relazioni con l’area metropolitana di Milano e il resto della Svizzera».
L'Esecutivo ricorda inoltre come il contesto in cui opera il Cantone Ticino, e in particolare il Sottoceneri, siaquello dell’area metropolitana milanese con un bacino di 7.5 milioni di persone, «dove la componente transfrontaliera riveste un ruolo importante e origina un numero significativo di tappe di trasporto (ca. 65'000 pendolari frontalieri varcano giornalmente il confine per lavorare in Ticino), a cui si aggiunge un’elevata mobilità interna». «Questi spostamenti - prosegue il comunicato - sono destinati ad aumentare, generando quindi la necessità di ampliare l’offerta di trasporto, già al limite della capacità e messa ulteriormente sotto pressione con l’entrata in esercizio della galleria di base del Ceneri. Solo aumentando la capacità del trasporto pubblico è possibile ridurre le ripercussioni a livello ambientale».
È per queste ragione che l’accelerazione delle tempistiche di esecuzione dell’opera viene vista come «necessaria anche in considerazione del raddoppio del canale di Suez e dell’ampliamento dei porti liguri di Savona, Genova e La Spezia, che hanno quale effetto l’incremento del numero di merci trasportate lungo l’asse Nord-Sud, su gomma e su rotaia».
Il futuro aumento del traffico merci rende, secondo il Municipio, «urgente dotarsi di un’infrastruttura capace di assorbire il traffico pesante che transita sulle strade». La realizzazione entro il 2030/35 dell’asse trasversale alpino del San Gottardo viene quindi vista come «essenziale per evitare il degrado delle condizioni di viabilità e di sicurezza della strada nazionale e per tutelare la qualità ambientale e di vita delle regioni interessate».
Per queste ragioni, la Città di Lugano aderisce alle richieste formulate dall’Associazione pro Gottardo ferrovia d’Europa nell’ambito della consultazione concernente la fase di ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria 2030/35.