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CANTONECongiuntura ancora stabile nel settore delle costruzioni

22.11.17 - 10:15
Congiuntura ancora stabile nel settore delle costruzioni

LUGANO - Anche se continua ad essere soddisfacente il volume di costruzione, peggiorano a poco a poco le prospettive. Ciò viene evidenziato dall'indice settoriale di Credit Suisse e della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) che è stato pubblicato in data odierna.

L’anno 2017, spiega la SSIC, è caratterizzato da una certa stabilità nella costruzione. Pertanto le attese sono per un volume di costruzione lievemente superiore a quello dell’anno precedente. Sono però in aumento i rischi nell’edilizia abitativa, perché il volume dei nuovi alloggi in costruzione è superiore a quello che il mercato può assorbire.


2018: nessuna nuova impennata - Nel 4° trimestre 2017, l’indice costruzioni scende di 2 punti a 145 punti. I fatturati destagionalizzati attesi del settore principale della costruzione sono quindi scesi dell’1,0% rispetto al trimestre precedente. Questo leggero calo è riconducibile all’edilizia del sottosuolo (–3,3%), mentre l’indice edilizia soprassuolo è salito dell’1,4%.

In complesso, stando ai dati raccolti, i fatturati del settore principale della costruzione dovrebbero superare anche quest’anno leggermente quelli dello scorso anno. I segnali di un ulteriore sviluppo sono eterogenei: la crescita attesa del PIL all’1,7% nel 2018 dovrebbe sostenere la congiuntura edilizia e, in particolare, favorire la domanda di superfici commerciali e proprietà abitative.

Al contempo, uno sviluppo congiunturale positivo aumenta la possibilità, in particolare se accompagnato da un ulteriore indebolimento del franco svizzero, di un primo rialzo dei tassi da parte della Banca nazionale svizzera. Sarà piuttosto improbabile, secondo la SSIC, avvenga già nella seconda metà del 2018, ma non è più completamente escluso. Ciò potrebbe portare a correzioni, soprattutto nell’edilizia residenziale, sempre più scollegata dalla domanda dei locatari. La buona situazione degli ordini suggerisce però che ciò non avverrebbe prima del 2019. La domanda fortemente caratterizzata dalla presenza del settore pubblico nell’edilizia del sottosuolo dovrebbe mostrare una minore sensibilità ai tassi.

Complessivamente, le prospettive per il 2018 permangono intatte.

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