Abbiamo parlato con Norman Gobbi e Manuele Bertoli a margine della conferenza stampa di presentazione del Programma cantonale per il quadriennio 2018-2021
BELLINZONA - Istruzione e formazione. Sono questi i due pilastri su cui si basa l’integrazione degli stranieri. E sono questi i due binari su cui il Cantone intende muoversi nei prossimi quattro anni. È stato spiegato chiaramente questa mattina alla conferenza stampa di presentazione dei programmi d’integrazione cantonali (PIC).
La Legge federale sugli stranieri affida l’integrazione a Cantoni e Comuni, insieme alla Confederazione. Sulla base dell’ultimo quadriennio, il Ticino ha riscontrato l’importanza di rafforzare l’accoglienza nel territorio e l’apprendimento precoce della lingua italiana, come primi passi da compiere all’arrivo dello straniero su suolo ticinese.
«La conoscenza della nostra realtà - ha commentato il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli - passa attraverso l’istruzione, e la conoscenza della realtà lavorativa passa attraverso la formazione professionale. Quindi questi due elementi sono essenziali nell’integrazione della nostra società».
Norman Gobbi ribadisce la stessa idea: «È necessario sfruttare le strutture ordinarie: il mondo della scuola e della formazione professionale e del lavoro, ma anche il mondo associativo. Questi sono i luoghi normali d’integrazione in cui lo si fa in maniera naturale e spontanea».
Durante la conferenza stampa la RSI ha pure illustrato la nuova app "together": «Un quiz che permette di giocare, conoscere, interagire e informarsi. Un percorso di integrazione divertendosi».