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MASSAGNOSviluppo territoriale: «Nuovi strumenti insostenibili in tempi brevi»

08.11.17 - 15:16
I Cittadini per il territorio del Luganese esprimono qualche preoccupazione riguardo alla modifica del Piano direttore cantonale: «La situazione rischia di proseguire a lungo sui vecchi binari»
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Sviluppo territoriale: «Nuovi strumenti insostenibili in tempi brevi»
I Cittadini per il territorio del Luganese esprimono qualche preoccupazione riguardo alla modifica del Piano direttore cantonale: «La situazione rischia di proseguire a lungo sui vecchi binari»

MASSAGNO - Il «mostruoso PR» del Pian Scairolo, «l’orrendo» piano viario per il comparto di Cornaredo e il sostegno al MasterPlan «sbagliato» sulla trincea di Massagno - costato un milione di franchi e 10 anni persi alla progettazione della Stazione FFS di Lugano - sono solo alcuni degli errori rilevati nel documento riguardante il Piano direttore cantonale (PD) - presentato dalle Associazioni di Cittadini per il territorio del Luganese - che hanno consentito «uno sviluppo irrazionale e lo sperpero del territorio» durante gli scorsi anni.

Dure critiche quelle mosse dalle Associazioni nei confronti del Piano direttore cantonale (PD) - "colpevole" di non aver frenato né la «dispersione degli insediamenti» né la «salvaguardia dei valori e delle memorie meritorie di essere conservate» - che dovrà ora «porre chiari obiettivi e indicare regole vincolanti di comportamento», applicando il principio «prima le infrastrutture, poi lo sviluppo».

In ottica del futuro adattamento del PD, qualche dubbio viene sollevato anche in merito alla proposta di abolire l’esame preliminare dei Piani Regolatori (PR) da parte del Dipartimento del territorio - la cui procedura secondo i Cittadini per il territorio del Luganese dovrebbe essere «semplificata» e resa più «mirata e sintetica» - e nei confronti «dell’insostenibile sovraccarico amministrativo» generato dall’introduzione del nuovo “programma di azione comunale per lo sviluppo centripeto”, impossibile da «smaltire in tempi brevi» anche per i comuni più grandi a causa dell'ingente mole di lavoro e della scarsità di operatori tecnici competenti.

«Un anno? Probabilmente 2 o 3» - «I responsabili del PD prevedono un anno di tempo per elaborare il nuovo documento, ma secondo noi ci vorrà di più, perché la maggior parte delle amministrazioni comunali non sono attrezzate per svolgere internamente questo compito», ci spiega Marco Sailer, presidente dei Cittadini per il territorio di Massagno.

Una stima poco realistica quindi, considerato che i responsabili dovranno «rivolgersi ai loro pianificatori» prima di elaborare una bozza del documento da discutere con gli stessi, con le diverse commissioni e alla fine con il Consiglio comunale. Tempistiche più realistiche? Bisogna «stimare un impegno di due, tre anni» conclude Sailer.

Cos'è il Piano direttore?

Il Piano direttore (PD) - adottato dal Consiglio di Stato il 20 maggio 2009 - è il principale strumento per orientare le trasformazioni territoriali dell’insieme del Cantone, quale premessa per il suo sviluppo socioeconomico.

Strutturato in quattro ambiti tematici principali (patrimonio, rete urbana, mobilità e vivibilità), il PD si compone di obiettivi pianificatori, schede, piani, programma di attuazione e rapporto esplicativo.

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