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AIROLOUna cassa per soli cinesi: «Così evitiamo problemi»

08.11.17 - 07:30
È il singolare provvedimento introdotto dalla stazione di servizio di Stalvedro. Il gerente: «C’è stato un grosso aumento di clienti asiatici. E spesso creavano confusione».
foto tio.ch/20min
Una cassa per soli cinesi: «Così evitiamo problemi»
È il singolare provvedimento introdotto dalla stazione di servizio di Stalvedro. Il gerente: «C’è stato un grosso aumento di clienti asiatici. E spesso creavano confusione».

AIROLO – “Solo per gruppi asiatici”. È la scritta che, da qualche settimana, appare accanto a una delle casse della stazione autostradale di servizio di Stalvedro (San Gottardo sud), ad Airolo. Scelta singolare, quella della direzione. Legata all’incredibile impennata di turisti cinesi che negli ultimi anni visitano la Svizzera, facendo tappa anche in Ticino. «Siamo stati costretti a creare una cassa solo per loro – ammette il direttore Bruno Lombardi –. Perché spesso creavano confusione, generando nervosismo tra il resto della clientela».

Pazzi per la Confederazione – Sarà per le montagne. Sarà per la cioccolata, o per gli orologi. Fatto sta che il turista asiatico è sempre più attratto dalla Confederazione. Nel 2016 il numero di pernottamenti da parte di persone provenienti dal continente asiatico ha superato i 4,6 milioni. In pole position, ci sono i cinesi.

Numeri da urlo – «Secondo la statistica della ricettività turistica – sottolinea André Aschwanden, portavoce di Svizzera Turismo –, nel 2016, quasi 1,3 milioni di pernottamenti sono stati effettuati da ospiti cinesi (incluso Hong Kong). Ciò corrisponde a una crescita del 168% rispetto al 2010». E non è tutto. «Tra gennaio e agosto 2017, sono stati registrati 991.609 pernottamenti. Con un aumento del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2016».

Difficoltà di comunicazione – Alla stazione di Stalvedro ci si è accorti che qualcosa stava cambiando, già da qualche tempo. «Nell’ultimo decennio il boom asiatico è stato evidente – conferma Lombardi –. Tre anni fa abbiamo assunto una signora, originaria di Shangai, in grado di comunicare con le guide e con i gruppi cinesi. Il vero problema è che i cinesi di una certa generazione non parlano altre lingue. Con un indiano riesci a discutere, anche se non conosce la tua lingua. Con un giapponese anche. Con un cinese è più difficile. Molti anziani cinesi non sanno nemmeno l’inglese. E quindi si creavano sempre malintesi».

Il valore dei soldi – Lombardi elenca aneddoti divertenti. «È capitato che un turista cinese volesse pagare un prodotto da cinque franchi con la moneta da cinque centesimi. Loro non conoscono la nostra realtà. E se non hai sul posto qualcuno che possa fare da mediatore, si creano grossi disagi. Ultimamente i problemi sono cresciuti, perché la stazione di servizio autostradale di Bellinzona sud è chiusa per restauro. E così i torpedoni in transito si fermano quasi tutti da noi. La necessità di avere una cassa per soli asiatici nasce da qui».

Arrivano pure i bastoncini per mangiare – Per i tour operator internazionali il 2018 è stato decretato “Anno del turismo Europa-Cina”. E Lombardi, dall’alto di un’esperienza trentennale, ne è certo: «Saranno sempre di più i cinesi che ci faranno visita. E noi ci stiamo adeguando. Abbiamo introdotto i bastoncini di legno al posto delle posate tradizionali. E abbiamo studiato menù appositi, a base di pesce o di pollo, per la clientela cinese. Non solo. Abbiamo creato pacchetti di escursioni sulla neve. I cinesi adorano la neve. Vengono qui con i pullman e noi li portiamo a Pesciüm. Non siamo gli unici a muoverci in questa direzione. Accade anche in altre località svizzere. È una bella sfida».

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COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
Oramai dovremo abituarci.....al pari da chi "dal süga man in crapa"....il turismo è una componente troppo importante per il nostro PIL.....che non sempre è sinonimo di benessere....ma "tappiamoci il naso"..

Pepperos 6 anni fa su tio
Iniziativa più che giusta.
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