L’allarme è lanciato da Tamara Funiciello, presidente della Gioventù Socialista. La deejay: «Roba da medioevo». Il sessuologo: «Ma i genitori responsabilizzino i propri figli»
CANTONE – «La nostra idea è stata bocciata. Ma noi continueremo a batterci. Troppe donne sono molestate e palpeggiate nelle discoteche e nei bar svizzeri». A sostenerlo è Tamara Funiciello, 27 anni, presidente nazionale della Gioventù Socialista. La sua era una proposta particolare: una sala per sole donne nelle discoteche con una capacità di oltre 300 persone. Un rifugio per le ragazze vittime di attenzioni insistenti. Ipotesi respinta dall’Assemblea dei delegati del Partito socialista svizzero. «Sono comunque orgogliosa di avere portato alla luce questa problematica».
Cifre inquietanti – Un recente sondaggio di 20 Minuten, a cui hanno preso parte 2.768 donne, dice che oltre la metà di queste (il 58%) temono di girare da sole di notte. Il 41% delle donne afferma di essere già stata vittima di molestie sessuali, il 3% di essere stata violentata. La statistica 2016 della criminalità in Svizzera indica, inoltre, che lo scorso anno, su scala nazionale, sono stati constatati 7.329 reati contro l’integrità sessuale. Un dato in aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente.
Il bagno come luogo di sfogo – Insomma, quello dei giovani socialisti sembra tutto fuorché allarmismo. Funiciello rincara la dose: «Pensavamo di iniziare dalle grandi discoteche. Perché è lì che accadono gli episodi più frequenti. Però le molestie si verificano anche nei piccoli bar. A molte ragazze vengono toccati il sedere o i seni. E poi magari si ritrovano nei bagni, a discuterne, a sfogarsi tra loro. La sala per sole donne avrebbe dovuto fungere come luogo di riparo. All’estero, in altri contesti, già esistono soluzioni del genere».
Il mito delle donne facili – Abiti succinti, minigonne sexy, super scollature. Sono soprattutto questi dettagli ad attirare il maschio cacciatore. «Molti uomini – riprende Funiciello – pensano che se una donna è vestita in modo sexy, significhi che è facilmente propensa all’avventura. E allora si sentono autorizzati ad allungare le mani. Conosco ragazze che vengono molestate praticamente ogni weekend».
Un confine sottile – Walter Beolchi, sessuologo, è contrario a una soluzione come quella proposta da Funiciello. «Non risolverebbe il problema alla radice. Un uomo non è autorizzato a mettere le mani addosso a una donna, solo perché questa è bella o è vestita in modo sexy. Non bisogna mai colpevolizzare la vittima. A volte però il confine tra l’atto violento e quello consenziente è sottile. Dal mio punto di vista bisogna lavorare di più sulla responsabilizzazione dei giovani. Sull’educazione dei giovani maschi, ad esempio. Ma non solo».
Il ruolo del genitore – Si vestono così e poi si lamentano se le violentano. Quante volte l’avremo sentito dire? «È una frase assurda – tuona Beolchi –. Ma che ci fa capire come la società sia in un certo senso malata. E quindi ogni genitore dovrebbe lavorare parecchio sulla prevenzione. Se io vedo mia figlia uscire vestita in un certo modo, la devo rendere consapevole dei rischi a cui va incontro».
La voce della deejay – Sulla questione interviene anche Margherita Zanatta, deejay e personaggio dello spettacolo. Una giovane donna che le discoteche le gira in lungo e in largo. «Purtroppo la questione sollevata dai giovani socialisti è reale. Trovo che il problema sia in crescita. Un po’ ovunque. Non è possibile, però, che ci siano ancora uomini capaci di giudicare una donna dal suo abbigliamento. Di pensare che una ragazza sia facile solo perché è in discoteca con la minigonna. Roba da medioevo».
Sicurezza a rischio – Funiciello spende, infine, qualche parola sulle molestie verbali. «Anche queste sono in aumento. Trovo sia anche una questione di dignità. Non siamo oggetti. In alcune situazioni ci possono essere conseguenze legate alla nostra sicurezza. È fondamentale che la politica inizi a parlare di questa questione».